Istruzione

Alzheimer, la «vecchia» liraglutide aiuta a proteggere il cervello


Un nuovo studio suggerisce che il primo farmaco Glp-1 impiegato per combattere diabete, sovrappeso e obesità, la liraglutide, può aiutare a proteggere il cervello delle persone con Alzheimer in fase iniziale. Questo supporta la necessità di indagare ancora su questa classe di farmaci – originariamente sviluppati per l'obesità e il diabete – anche nelle malattie neurologiche. Questo è quanto afferma l'agenzia di stampa Reuters sulla base dei risultati dei test presentati alla conferenza internazionale dell'Alzheimer Association in corso a Filadelfia.

Lo studio randomizzato di fase 2, condotto dai ricercatori dell'Imperial College di Londra, ha testato la liraglutide (il predecessore della semaglutide), in 204 pazienti con Alzheimer precoce per un anno: metà ha ricevuto un placebo e l'altra metà del farmaco .

Lo studio non ha raggiunto l'endpoint primario (un cambiamento su una misura di quanto zucchero il cervello utilizza per produrre energia), ma ha dimostrato che i pazienti che assumevano il farmaco avevano quasi il 50% in meno di restringimento nelle parti del cervello che controllano la memoria e l'apprendimento e che i partecipanti trattati avevano un declino leggermente più lento della funzione cognitiva.

Si tratta di uno studio iniziale e saranno necessarie ulteriori ricerche per vedere se i farmaci Glp-1 possono effettivamente aiutare a trattare l'Alzheimer. Novo Nordisk ha in corso uno studio più ampio in cui viene somministrata semaglutide per via orale in pazienti con Alzheimer lieve. I risultati sono attesi per il 2025.



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