Economia Finanza

Anche stavolta frodi per vincere. Ma il vento sta cambiando




Alejandro Peña Esclusa è uno scrittore e consulente politico venezuelano, è stato tra i primi a denunciare i legami di Hugo Chávez con il comunismo castrista cubano e con i guerriglieri colombiani e, a causa della sua attività, è stato ucciso numerose volte. Nel 2010 ha trascorso un anno di carcere preventivo e, secondo Maria Corina Machada, è stato incarcerato per le sue opinioni mentre il cardinale Jorge Urosa ha più volte dichiarato di essere certo della sua innocenza chiedendone la liberazione. Oggi vive in Italia e svolge conferenze in tutta Europa per raccontare i crimini del regime.

Maduro ha vinto le elezioni ma le opposizioni denunciano brogli massicci, cosa è successo?

«Maduro ha perpetrato frodi elettorali su larga scala denunciati dall'opposizione venezuelana e dai governi di Argentina, Cile, Costa Rica, Guatemala, Perù e Uruguay. Inoltre, i governi di Stati Uniti e Spagna hanno messo in dubbio i risultati e chiedono la loro pubblicazione. È importante che anche altri Stati europei, tra cui l'Italia, si esprimano. Il chavismo sta perpetrando frodi elettorali almeno dal 2004 che ho documentato nel libro Le frodi elettorali del Forum di Sao Paulo».

Anche le opposizioni non riconoscono il risultato delle elezioni, cosa può accadere ora?

«Il popolo venezuelano è in strada a protestare, non accetta la frode e il rifiuto internazionale della frode di Maduro sta crescendo. La crisi in Venezuela è di proporzioni enormi. A mio avviso quanto avvenuto ha innescato un processo che è appena iniziato e che si concluderà solo quando Maduro se ne andrà, dopo aver riconosciuto la sua sconfitta».

Qual è oggi la condizione delle opposizioni, sono numerosi gli arresti o le condanne realizzate da Maduro?

«Il regime di Maduro imprigiona arbitrariamente tutti i dissidenti, senza prove e senza processo. Recentemente l'intera squadra della leader dell'opposizione María Corina Machado è stata imprigionata o costretta a chiedere asilo alle ambasciate. Ma per anni il chavismo ha praticato la persecuzione, l'incarcerazione, la tortura e persino l'omicidio di chi la pensa diversamente. Per questo il regime di Maduro è indagato dalla Corte penale internazionale».

Lei è stato in carcere in Venezuela, può raccontarci la sua storia?

«Sono una vittima del chavismo da prima che Chávez salisse al potere. Sono stato una delle persone più attaccate e le calunnie hanno raggiunto anche l'Italia come si può leggere nella pagina italiana di Wikipedia, una versione molto diversa da quella in spagnolo o in inglese. Prima per screditare, poi per giustificare l'incarcerazione degli oppositori. È così che opera il comunismo castrista a Cuba, in Nicaragua o in Venezuela. Sono stato rinchiuso per un anno in una prigione per prigionieri politici chiamata El Helicoide dove non c'è luce solare, né servizi medici, né cibo accettabile per i prigionieri. Incredibilmente, non c'è mai stato un processo contro di me, né c'è stato finora. Si trattava di custodia preventiva come nel caso di molti altri dissidenti venezuelani.

Infine, cosa vuol dire a chi in Europa e Occidente appoggia o elogia Maduro?

«In Europa c'è una grande mancanza di conoscenza di ciò che sta accadendo in America Latina. Ci sono idee romantiche e totalmente false su ciò che la sinistra ha fatto in America Latina, a Cuba, su Che Guevara e su Chávez. Vedono gli uomini di sinistra come moderni Robin Hood che lottano contro i ricchi ma è una visione falsa.

La sinistra nel nostro continente è totalitaria, impoverisce, viola i diritti umani ed è legata al traffico di droga e al crimine organizzato. La prova di quanto detto è il Venezuela. Se avete dei dubbi, chiedete agli italiani che vivono nel mio Paese».



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