Istruzione

Cancro, il Cnao si dota di una terza sorgente per potenziare l’adroterapia



Dal punto di vista fisico e radiobiologico, gli ioni elio sono più efficaci dei protoni e meno degli ioni carbonio, ma con un profilo di tossicità migliore rispetto a quest'ultimo. Quindi, dal punto di vista dell'efficacia radiobiologica, si collocano a metà strada tra i due. Per queste loro proprietà, le indicazioni potenziali da cui partirà il Cnao sono le neoplasie cerebrali, le neoplasie testa-collo e il melanoma oculare.

«Gli ioni elio rappresentano sicuramente un potenziale clinico importante. E al Cnao – avendo acquisito ormai un'ampia esperienza su oltre 5000 i pazienti – tenendo conto delle proprietà radiobiologiche di questo ione, dopo una caratterizzazione fisico-dosimetrica e radiobiologica del fascio, definiremo i potenziali in cui questa terapia potrà essere sfruttata» spiega Ester Orlandi, responsabile del dipartimento Clinico di Cnao e professore associato di Radioterapia Oncologica all'Università di Pavia – Questa fase preparatoria, che prevede anche una parte preclinica su linee cellulari, inizierà nel 2025, poi a partire dalla metà dell'anno successivo inizieremo gli studi clinici». E in ordine cronologico partiranno i lavori anche sull'ossigeno e il litio. Rispetto agli sviluppi futuri, tutti questi diversi fasci verranno testati anche in modalità “multi-ion”, in sequenza o in simultanea.

«L'evoluzione massima nel lungo periodo sarà quella di utilizzare i diversi ioni simultaneamente, che vuol dire combinare, nella stessa erogazione, fasci diversi – continua Orlandi – Questo per rispondere alle caratteristiche biologiche del tumore, che oggi sempre di più siamo in grado di Determinazione dell'immagine funzionale. Al momento stiamo sperimentando l'erogazione in sequenza, in uno studio in via di pubblicazione, in selezionati scenari clinici che prevedono una parte di protoni e una parte di carbonio». La direzione in cui si vuole andare è quella della personalizzazione «mi immagino un futuro in cui ogni paziente ha il suo fascio terapeutico su misura, e in base alle caratteristiche biologiche, alla sua “firma” di radioresistenza – a cui si risale attraverso i biomarker del sangue e di imaging – potremo scegliere l'adroterapia migliore per ciascuno, anche in abbinamento alla chemioterapia e all'immunoterapia» conclude Orlandi.

E non si può escludere che in futuro ci siano ancora nuove specie ioniche da poter sfruttare sempre nell'ottica di andare verso la massima personalizzazione della terapia. Ma il progetto INSpIRIT è anche un esempio virtuoso di collaborazione.

«HiFuture, dal 2023 laboratorio di eccellenza del Gruppo Teoresi, è partner di Fondazione Cnao da circa dieci anni: la collaborazione con questa realtà internazionale nel campo dell'adroterapia è stata un'occasione unica per lavorare allo sviluppo di tecnologie di frontiera – nel caso specifica l'ottimizzazione e l'automazione della gestione del fascio di particelle – applicata al mondo Health e, in particolare, al trattamento dei tumori – dichiara Luigi Zoccolante, ad di HiFuture -. Il nostro obiettivo è continuare a stringere in ambito medico alleanze virtuose come questa, per continuare ad avere un impatto concreto nel settore. Soprattutto adesso che HiFuture, all'interno del Gruppo Teoresi, punta a posizionarsi nel panorama dell'alta ingegneria italiana come eccellenza per sistemi embedded per soddisfare le esigenze più specifiche in qualunque contesto progettuale».



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