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Le vacanze e il vero riposo di cui abbiamo bisogno



Cari amici lettori, con l'avvicinarsi per molti di un periodo di sospirata vacanza, ci fa bene anche riflettere insieme su questo periodo di riposo di cui abbiamo umanamente bisogno. Lo facciamo con qualche parola di papa Francesco, che in più occasioni ha parlato del riposo estivo, della vacanza, con l'attenzione spirituale al quotidiano che lo contraddistingue. Nell'Angelus del 18 luglio 2021, Francesco osservava che «non basta “staccare la spina”, occorre riposare davvero». Quale la sua ricetta? «Per farlo bisogna ritornare al cuore delle cose: fermarsi, stare in silenzio, pregare, per non passare dalle corse del lavoro alle corse delle ferie». Quindi egli vede il tempo della vacanza come un tempo che ci aiuta a recuperare uno sguardo contemplativo. In pratica: «Impariamo a sostare, a spegnere il telefonino, a contemplare la natura, a rigenerarci nel dialogo con Dio». In quello stesso Angelus metteva in luce però che la contemplazione non è distacco dalla realtà e dalle relazioni. Commentando il brano di Marco 6,30‑34, dove Gesù invita i discepoli a “venire in disparte”, Bergoglio sottolineava come poi Gesù commosso si dedichi alla gente e riprende a insegnare: sembra quasi una contraddizione, «ma in realtà non lo è . Infatti solo il cuore che non si fa rapire dalla fretta è capace di commuoversi, cioè di non lasciarsi prendere da sé stesso e dalle cose da fare e di accorgersi degli altri, delle loro ferite, dei loro bisogni». E concludeva: «La compassione nasce dalla contemplazione. Se impariamo a riposare davvero, diventiamo capaci di compassione vera; se coltiviamo uno sguardo contemplativo, porteremo avanti le nostre attività senza l'atteggiamento rapace di chi vuole possedere e consumare tutto». Parlava poi di una “ecologia del cuore” di cui abbiamo bisogno, che sa mettere insieme riposo, contemplazione e compassione. In Laudato si' (n. 237) osserva che «il riposo è un ampliamento dello sguardo che permette di tornare a riconoscere i diritti degli altri». Penso qui all'impegno di tante persone e associazioni, come ad esempio Sant'Egidio, che offrono vicinanza agli anziani che rimangono soli a casa nel periodo estivo. Francesco ha anche rivelato, in un'occasione, di ritorno dal viaggio apostolico in Corea, come lui vive il tempo del riposo: «L'ultima volta che ho fatto vacanze fuori Buenos Aires… è stato nel 1975. Poi, sempre faccio vacanze – davvero! –, ma nell'habitat: cambio ritmo. Dormo di più, leggo le cose che mi piacciono, sento la musica, prego di più… E questo mi riposa». Le parole di papa Francesco che ho ricordato ci richiamano a una visione “spirituale” della vacanza, che sa recuperare il tempo per l'interiorità e le relazioni. Cari amici, nei giorni di vacanza avremo certo modo di andare a Messa nei luoghi delle ferie, di sostare in qualche santuario o cappellina: approfittiamone, lasciamo che la bellezza dei luoghi, una sosta di preghiera e di contemplazione, assieme a tutto il resto, ci rigenerino. È un po' come una domenica “dilatata” che può diffondere la sua luce per un lungo periodo, aiutandoci a recuperare noi stessi, il rapporto con Dio e con gli altri. Buon riposo!





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