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Quando l’identità sessuale è sospetta: lo sport ha bisogno di certezze


La vicenda di Khelif ha riacceso il dibattito dopo il caso Semenya, finito nei tribunali. Atletica, ciclismo, rugby, tennis e nuoto hanno deciso di fermare le atlete con livelli di testosterone superiori a un certo valore. Altre federazioni si sono dimostrate più elastiche. Senza certezze è inevitabile la polemica

Le parole per muoversi con giudizio nella mappa dello sport che stanno cambiando forma sono tante, tra le tante ce n'è una attorno a cui ruotano tutte le altre. Inclusività. Da qua si parte, perché lo sport integra, convoca, raduna le diversità. Siamo di fronte – tutti, nessuno escluso, chi distoglie lo sguardo è in ritardo sulla vita – a nuovi corpi e nuove identità di genere che reclamano il diritto di essere, partecipare, nel caso puro vincere. C'è una questione etica e una sportiva che si intrecciano, la difficoltà è quella di trovare un equilibrio.



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