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Andreeva-Shnaider: due giovani terribili tra la coppia azzurra e il trionfo olimpico


Le russe hanno complessivamente 37 anni, la stessa età di Errani: Sara e Paolini si giocheranno la medaglia più prestigiosa contro due possibili protagoniste del tennis del futuro

Francesco Sessa

2 agosto 2024 (modifica alle 21:13) – MILANO

La ragazza dalla Siberia e quella trapiantata negli Stati Uniti, che gioca con la bandana in testa e picchia forte per davvero. Sono Mirra Andreeva e Diana Shnaider le avversarie di Jasmine Paolini e Sara Errani per la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Parigi 2024: due tenniste giovani, potenti e talentuose, dal futuro radioso ma con già un presente che può essere glorioso. Aria fresca e pallate devastanti, in un mix potenzialmente letale.

GIOVANI TALENTI

Si potrebbe parlare di scontro generazionale: i 37 ei 28 anni di Errani e Paolini contro i 20 ei 17 di Andreeva e Shnaider. Sara ha l'età delle due giocatrici russe messe insieme e scenderà in campo con la faccia tosta di chi vuole ricacciare indietro il vento che avanza: arriverà il vostro tempo, ora tocca a me. Il problema è che Mirra e Diana – due nomi antichi, imponenti, che da soli raccontano le personalità di queste ragazze fortissime – non hanno alcun timore reverenziale e, soprattutto, vanno di fretta: nel ranking Wta sono appaiate, Andreeva al 23° posto e Shnaider al 24°. Entrambi hanno la 23ª posizione come best ranking, hanno carriere che al momento sembrano viaggiare in parallelo. Presto potresti vederle veramente in alto in singolare.

L'ESPLOSIONE DI ANDREEVA

Su Andreeva si è già detto tanto. Un anno e mezzo fa, a Melbourne, piangeva per la sconfitta nella finale degli Australian Open junior. Sembra passata una vita: a fine 2023 era in top-50 dopo il terzo turno al Roland Garros e gli ottavi a Wimbledon, quest'anno si sta confermando con gli ottavi agli Australian Open, la semifinale al Roland Garros (persa proprio contro Paolini) e il primo titolo Wta, in Romania. Quando conta, c'è sempre. È una 2007, giovanissima, e in lei si intravedono le tracce della campionessa generazionale: è cresciuta nei -40° della Siberia, terra che ha dato i natali anche a Maria Sharapova anche se tra le città delle due (Njagan' e Krasnoyarsk) ci sono 3mila chilometri e due ore di fuso orario di distanza.

epa11519367 Diana Shnaider della Russia in azione durante la semifinale del doppio femminile contro Cristina Busca e Sara Sorribes Tormo della Spagna alle competizioni di tennis dei Giochi Olimpici di Parigi 2024, al Roland Garros di Parigi, Francia, 2 agosto 2024. EPA/CAROLINE BLUMBERG

IL MOMENTO MAGICO DI DIANA

Shnaider ha tre anni in più e una storia particolare: è entrata nella top-100 quando ancora giocava nel college, con la squadra della Carolina del Nord. Si era trasferita negli Stati Uniti dopo lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina: temeva che, restando nel Paese d'origine, sarebbe rimasta ferma, con anche difficoltà nel trovare un pullman. Suo padre, Maksim, è stato una figura fondamentale nella sua crescita come tennista ed era contrario alla partenza, mentre mamma Julia ha spinto per il trasferimento e ha creato il primo contatto David Secker, poi il suo coach. Shnaider sta vivendo un periodo d'oro: a inizio anno era uscita dalla top-100, ci è rientrata vincendo il titolo a Hua Lin per poi conquistare, nelle ultime settimane, anche Bad Homburg e Budapest. Tre vittorie su tre superfici diverse. E in doppio ha sempre fatto bene: in questa categoria ha vinto i tornei junior di Wimbledon 2021 e Australian Open 2022. Il suo sponsor principale è Martina Navratilova: “Segnatevi il suo nome”, scrisse su Twitter (quando ancora si chiamava così). Ora, insieme a Mirra, sogna il colpaccio olimpico. Le due baby hanno fama. Tanta.





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