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“Il mio ex mi minaccia di morte da mesi e nessuno fa niente”. L’appello di Elisa Aiello sui social


“Percosse”, “maltrattamenti”, “abusi fisici e psicologici”. E poi “minacce di morte”, postate anche su TikTok, che vanno avanti da mesi da parte dell'ex fidanzato: “Ti taglio con una motosega”, “Non vedo l'ora di prenderti per torturarti”, “Non ti libererai mai di me”. Elisa Aiello26 anni, originaria della Calabria, ma residente da tempo nel Lazio ha reso pubblico, sui social, il suo grido di aiuto.

Dai social al Parlamento

La sua sarebbe una storia di violenza e di un sistema di protezione della vittima che avrebbe fatto acqua da tutte le parti. Finché le sue denunce, sommerse fino a poco tempo fa, non sono diventate virali, ricondivise da una bacheca all'altra, tanto che nelle ultime ore il caso è arrivato in Parlamento con un'interrogazione del Pd, la Commissione femminicidi ha annunciato di aver iniziare le verifiche e la ragazza, racconta chi la conosce, sarebbe stata convocata dalle forze dell'ordine per reiterare la denuncia.

Tutto avrebbe avuto inizio anni fa, quando Elisa Aiello si è trasferita a casa dell'ex fidanzato: “una relazione violenta che sfocia in percosse, abusi psicologici, fisici, restrizione della libertà”, si legge nell'interrogazione parlamentare di Pd, Avs ed M5s annunciata dal deputato dem Marco Furfaro.

La prima denuncia smarrita

La 26enne “riesce a fuggire dalla casa del maltrattante e sporge denuncia nel maggio 2023 presso i carabinieri di Latina”. La prima denuncia però va smarrita. “La situazione si sblocca dopo l'insistenza di Aiello che viene ascoltata cinque mesi dopo la denuncia, a ottobre. Nel frattempo Elisa fa tutto ciò che una donna che subisce violenza può fare: cerca di rifarsi una vita, si sposta di domicilio, si rivolge a uno sportello psicologico di un Cav, si affida a un legale e attende che le promesse del cosiddetto codice rosso essere mantenute”.

Fino a febbraio 2024, prosegue il racconto, non accade nulla. “Dopo un anno dalle violenze ea nove mesi dalla denuncia il maltrattante viene sentito dai carabinieri di Latina. Qui, per Elisa, si riaprono le porte dell'inferno perché ricominciare le violenze da parte dell'uomo che inizia a pedinarla, a minacciare di morte lei e la madre in modo esplicito e ossessivo”, si legge sempre nell'interrogazione.

Oltre 100 video di minacce di morte

Sono 135 i video che questo ragazzo, più grande di lei, anche di origini calabresi ma residente a Roma, posta su TikTok, pieni di minacce esplicite all'indirizzo di una donna e anche dei carabinieri che lo convocano per ascoltarlo. Elisa Aiello li ha condivisi in queste ore. Si sentono insulti e frasi violente: “Ti aspetterò per tutta la vita, fin quando non ti farò a pezzi. Ne parleranno tutti i giornali e televisioni, morirai piano piano, come una serpe”.

“Elisa denuncia nuovamente ai carabinieri di Latina. Il procedimento viene rimpallato tra procure e nonostante l'intervento del Cav e gli aggiornamenti di legge sul codice rosso che dovrebbero far adottare misure cautelari, allontanamento e braccialetto elettronico non succede nulla. A fine luglio arriva una nuova denuncia, stavolta alla polizia di Roma A oggi l'uomo continua a essere armato, libero e mai più sentito dalle forze dell'ordine”, è la ricostruzione che fanno alcune attiviste femministe che sui social hanno deciso di condividere la storia ei messaggi. di Elisa Aiello ei parlamentari del Pd che chiedono al ministero della Giustizia e al ministro dell'Interno di attivarsi.

“La Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio si è immediatamente attivata per la acquisizione preliminare dei dati e delle informazioni relative a questo caso così riverberato sui social – ha annunciato il presidente Martina Semenzato – Sono vicende umane drammatiche che vanno accertate, difese e rispettate”.



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