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Liguria, Toti “Pronto a metterci il mio nome se sarà utile” Agenzia di stampa Italpress – Italpress


GENOVA (ITALPRESS) – “Riteniamo che la politica debba avere la predominanza? Facciamo una legge che dica che per gli organi elettivi la custodia cautelare dura 15 giorni, perché prevale la volontà popolare di avere il sindaco o il presidente”. È una sorta di immunità per le cariche amministrative elettive quella che propone Giovanni Toti, ex presidente della Liguria accusato di corruzione e finanziamento illecito, da ieri nuovamente un cittadino libero dopo quasi tre mesi agli arresti domiciliari terminati con le dimissioni. Una conferenza stampa di tre quarti d'ora in cui ribadisce che non ritiene di aver commesso alcun reato, mette in chiaro che non si candiderà ma al tempo stesso parla a nome della sua lista civica – dopo averne incontrato nel pomeriggio i principali esponenti – e rivendica un ruolo nella coalizione per le prossime regionali.

“Per la prima volta si è scritto nero su bianco che l'attualità e concretezza della reiterazione di un reato coincide con l'assunzione in carica di un ruolo elettivo scelto dai cittadini. Non ce l'ho col magistrato che l'ha scritto, ma con legislatore che gli ha consentito di scriverlo – rimarca Toti -. Alla politica spetta un ragionamento più ampio: un governatore eletto dai cittadini può essere tenuto ai domiciliari ad libitum finché si crede, quale che sia la situazione al di fuori? Lo deve decidere il Parlamento. Mi auguro che il legislatore abbia la forza di farlo”. Nel merito dell'inchiesta dice che si difenderà in tribunale, ma non rinuncia a chiarire la sua posizione davanti alla stampa: “Le accuse di corruzione non comportano il fatto che Giovanni Toti o chi per lui abbia intascato un euro per sé stesso o una utilità dedicato alla sua persona o alla sua famiglia. Posso orgogliosamente dire di essere assai più povero di nove anni fa”. Gli atti contestati sono “attività squisitamente politiche”: da una parte: “il finanziamento di un comitato politico” e dall'altra una “attività di azione e sprone” che “deriva dalla dichiarata dichiarata che l'attività di impresa su territorio è un bene di interesse pubblico”.

L'ex governatore conferma che non si candiderà nemmeno come consigliere regionale, come promesso prima di lasciare l'incarico: “Certamente darò il mio sostegno, alla Liguria tengo più che a me stesso, ma è evidente che i protagonisti della corsa saranno fisicamente altri ”. Tuttavia la “gamba civica” del centrodestra, cioè la Lista Toti e tutte le formazioni a sostegno degli amministratori locali senza bandiere di partito, “ci dovrà essere, ci sarà, dovrà dire la sua sul candidato presidente, con una civica, due civiche, nel modo che riterremo più opportuno nei prossimi 15-20 giorni”. E non esclude che una lista possa comunque portare il suo nome: “Tengo al mio nome, ma se è utile mettere insieme in un'esperienza più ampia, la Lista Toti confluirà in un'esperienza più ampia. Se si ritiene utile spendere il mio nome in memoria di questi nove anni di governo, non ho problemi a metterci il nome, ma fisicamente io non ci sarò”.

foto: xa8/Italpress

(ITALPRESS).

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