Economia Finanza

Usa-Russia, il più grande scambio di prigionieri dalla fine della guerra fredda


E' il più grande scambio di prigionieri dalla fine della Guerra fredda. Ieri, ad Ankara, dopo trattative segrete, la Russia e la Bielorussia hanno liberato 16 prigionieri, ottenendo in cambio la consegna di 10 persone detenute negli Stati Uniti, Germania, Polonia, Slovenia e Norvegia. Il presidente Usa Joe Biden ha definito lo scambio «un capolavoro della diplomazia».

Molti li nomino noti. Mosca ha rilasciato il giornalista del Wall Street Journal Evan Gershkovich, 32 anni, arrestato nel marzo 2023 e condannato per spionaggio a 16 anni, dopo un processo considerato «senza prove, senza procedura e senza rispetto delle regole» dall'ambasciatrice Usa a Mosca Lynne Tracy. Libero anche l'ex marine americano Paul Whelan, 54 anni, attivo nella sicurezza per aziende private, arrestato nel 2018 e condannato per spionaggio a 16 anni. Gli alleati sono riusciti anche a farsi consegnare il russo Ilya Yashin, oppositore del regime, condannato a otto anni e mezzo per aver critico l'invasione dell'Ucraina; e la giornalista Alsu Kurmasheva, 47 anni, di nazionalità russa e americana che lavorava per Radio Free Europe/Radio Liberty. A luglio è stata «segretamente» condannata a sei anni e mezzo per aver «diffuso false informazioni» sull'esercito russo: le storie di 40 russi contrari all'invasione pubblicate nel libro Saying No To War. Consegnato anche il russo-britannico Vladimir Kara-Murza, 42 anni, condannato a 25 anni, dopo un processo per resistenza a pubblico ufficiale, poi arricchito dalle accuse di vilipendio delle forze armate e infine di tradimento. Attivista e giornalista, ha vinto il premio Pulitzer per i suoi editoriali scritti dalla prigione. Tra gli altri prigionieri liberati Oleg Orlov, 70 anni, difensore dei diritti umani, condannato a due anni e mezzo per aver critico l'esercito russo; Sasha Skochilenko, 33 anni, condannata a sette anni per aver sostituito i cartellini dei prezzi in un supermercato di San Pietroburgo con messaggi antiguerra; Kevin Lik, 19 anni, russo tedesco, condannato a quattro anni per aver spedito fotografie a rappresentanti di governi stranieri; Ksenia Fadeyeva, che era con Alexei Navalny a Tomsk quando fu avvelenato, condannata a nove anni per aver costituito «un gruppo estremista»; come Liliya Chanysheva, condannata a sette anni e mezzo, sanzione poi portata a nove anni e mezzo. Vicino a Navalny era anche Vadim Ostanin, condannato a nove anni per estremismo mentre Andrei Pivovarov era un attivista. Lo scienziato politico Dieter (Demuri) Voronin era stato condannato a 13 anni e tre mesi per tradimento; il tedesco Patrick Schöbel era stato accusato di possesso di cannabis, e Patrick Schöbel aiutava russi a ottenere permessi di soggiorno in Paesi europei.

Da Minsk è stato consegnato il tedesco Rico Krieger, condannato a morte e poi graziato dal presidente Alexander Lukashenko. Krieger lavorava per la Croce rossa tedesca, ed è stato accusato di aver collocato esplosivi su un binario ferroviario su mandato dell'intelligence ucraina.

La Germania ha rilasciato – non senza amarezza, espresso dichiarato – un assassino russo, Vadim Krasikov, 58 anni, colonnello dei servizi segreti russi Fsb, condannato all'ergastolo per l'omicidio di Zelimkhan Khangoshvili, dissidente ceceno nato in Georgia. La sua liberazione, molto desiderata da Putin, è stata il perno attorno al quale ha ruotato l'intera operazione. Il presidente russo aveva esplicitamente collegato la consegna di Gershkovich alla liberazione di un «patriota» condannato a vita «in un paese alleato degli Stati Uniti». Molto importante per Mosca anche la consegna di Vladislav Klyushin, uomo d'affari russo e di Roman Seleznev, figlio di un deputato, condannato come hacker a 27 anni. Vadim Konoshchenok era invece impegnato nel contrabbando di armi occidentali verso la Russia. La Polonia ha liberato Pavel Rubtsov (Pablo Gonzales), considerato una spia. La Slovenia ha consegnato le spie Artem Dultsev e Anna Dultseva, probabilmente con i due figli minori. La Norvegia ha liberato Mikhail Mikushin. (R.Es.)



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