Istruzione

Filippo Caccamo: “Per migliorare la scuola si dovrebbe partire dai docenti, dal loro stipendio e dalla totale assenza di sicurezza fisica e legale” – Orizzonte Scuola Notizie


Filippo Caccamo, attore e comico “prestato all'insegnamento”, porta sul palco del Festival La Versiliana il suo spettacolo “Le Filippiche”, un viaggio ironico e riflessivo nel mondo della scuola. Nato dall'esigenza di raccontare con il sorriso la realtà dei banchi e di chi ci lavora, lo spettacolo di Caccamo si propone di far ridere ma anche di far riflettere su un settore fondamentale della nostra società.

“Sono un attore prestato all'insegnamento,” confessa Caccamo a La Nazione, “perché i docenti veri e bravi sono altri. Ho avuto la fortuna di fare un'esperienza a scuola che mi ha dato tanto anche a livello umano, ma ho sempre sognato il teatro.” Questa doppia prospettiva gli permette di osservare il mondo scolastico con occhi diversi, cogliendo sfumature e contraddizioni che diventano materiale prezioso per la sua comicità.

Ispirandosi ai grandi nomi della stand-up comedy italiana come Beppe Grillo, Roberto Benigni e Enrico Brignano, Caccamo ha sviluppato uno stile personale che punta sull'essenzialità: “Io contro il pubblico, senza troppe scenografie e artifici.” Le sue “Filippiche”, lunghi dall'essere invettive, si propongono di “trovare attraverso un meccanismo comico dei lati positivi in ​​tutto, nella scuola, nella burocrazia e in quello che non va”.

Lo spettacolo nasce dall'ascolto attento del pubblico e dei docenti stessi, andando oltre i brevi sketch che hanno reso Caccamo popolare sul web. L'obiettivo è ambizioso: “Far sentire parte del collegio docenti più grande d’Italia tanta gente e far capire loro che non si è soli.”

Nel suo libro “Maledetta prima ora”, Caccamo definisce l'insegnamento come “un atto di coraggio”. Una visione che riflette la complessità di una professione spesso sottovalutata: “Per insegnare ci vuole un certo tipo di predisposizione e un certo coraggio, si ha spesso a che fare con età e situazioni particolari.”

Quando si parla di migliorare il sistema scolasticoCaccamo non ha dubbi: “Si dovrebbe partire dal ruolo del docente, dalla sua retribuzione, dalla totale assenza di sicurezza fisica e legale.” Una riflessione seria che emerge da uno spettacolo comico, dimostrando come l'umorismo possa essere un potente strumento di analisi sociale.

Infine, interrogato sul dibattito attuale riguardo i limiti della comicità, Caccamo si schiera decisamente contro il politicamente corretto eccessivo: “Il politicamente corretto è la morte dell'uomo, del comico e del fruitore. Un certo tipo di linguaggio, come quello comico, non lo è mai per definizione. È da quando è nata la comicità che si può scherzare su tutto, e soprattutto su noi stessi.



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