Economia Finanza

Netanyahu: “Israele in guerra su più fronti”. In fiamme una centrale elettrica in Libano




Nuovo raid israeliano nel sud del Libano. Stando a quanto riferito dal sito Al-Akhbarcitato dal Tempi di Israelei caccia della Iaf (aeronautica israeliana) avrebbero colpito una centrale elettrica vicino a un sito per la fornitura idrica nella città di Taybeh. Le Idf non hanno ancora rilasciato un commento ufficiale.

Il media del Paese dei cedri ha postato su X le foto dell'impianto in fiamme. L'incendio sembra essere di proporzioni contenute, tanto che le immagini mostrano solo una camionetta con due vigili del fuoco sul posto. Secondo Al-Akhbarl'attacco interrotto avrebbe avuto la fornitura di acqua a “dozzina di città”. Qualora fosse confermata la responsabilità israeliana nell'attacco aereo, esso sarebbe il secondo nel giro di poche ore. Durante la notte, infatti, i jet della Iaf si sono alzati in volo per colpire varie strutture degli Hezbollah e, ​​in particolare, un lanciarazzi nella zona di Marjayoun usato dai terroristi filo-iraniani per lanciare durante la notte tra il 3 e il 4 agosto una trentina di vettori Katyusha verso la regione dell'Alta Galilea. Secondo quanto riferito dalle Idf, la maggior parte dei missili è stata intercettata dal sistema di difesa Iron Dome, una parte una caduta nel kibbutz di Beit Hillel e alcuni in zone aperte. L'attacco non ha provocato vittime tra la popolazione oi militari.

La tensione nel nord dello Stato ebraico rimane dunque molto elevata e vi è il timore non solo di una guerra aperta tra Tel Aviv e gli Hezbollah, ma anche della rappresaglia dell'Iran per l'uccisione a Teheran del capo dell'ufficio politico di Hamas Ismail Haniyeh. Secondo l'intelligenza israeliana e statunitense, questa potrebbe avvenire il 5 agosto. Il generale Michael Kurilla, responsabile delle forze Usa in Medio Oriente, è arrivato nella regione per mobilitare una coalizione internazionale analoga a quella che ha contribuito alla difesa dello Stato ebraico nell'aprile scorso. Il premier israeliano Benjamin Netanyahu, all'inizio di una riunione di governo a Gerusalemme, ha dichiarato che “Israele è in una guerra su più fronti controllo'culo del maschio dell'Iran” e che “colpiamo con forza ognuna delle sue braccia“, desiderando “un prezzo molto alto” per ogni attacco al Paese.

Nel frattempo vari Paesi occidentalitra cui Stati Uniti, Francia, Belgio, Italia, Norvegia e Germania, hanno esortato i loro cittadini a lasciare il Libano.

A questi si è aggiunta anche l'Argentina che, in una dichiarazione del ministero degli Affari esteri, del Commercio internazionale e del Culto, ha raccomandato “ai cittadini che si trovano nella Repubblica del Libano di prestare attenzione all'evoluzione della situazione e alle dichiarazioni pubblicate dai conti ufficiali del ministero degli Esteri argentino”, lasciandoli in guardia da una possibile “escalation militare” nel Medio Oriente.





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