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Razzi dal Libano e problemi al Gps: l'Iran si prepara ad attaccare




L'attacco dell'L'Iran a Israele per vendicare l'uccisione del capo politico di Hamas Ismail Haniyeh potrebbe essere imminente. Secondo quanto riportato dal sito Assiche ha citato funzionari dell'intelligence americana e israeliana, ciò potrebbe avvenire lunedì 5 agosto.

I timori di una possibile rappresaglia sono aumentati dopo che il sito di notizie israeliano Rete Ynet ha segnalato malfunzionamenti delle app di navigazione GPS. Gli utenti nel centro dello Stato ebraico venivano segnalati nella capitale libanese Beirut, esattamente come accaduto nell'aprile scorso in occasione dell'attacco con droni e missili della Repubblica islamica. Nel frattempo, il generale Michael Kurilla, responsabile delle forze Usa nella regione, è giunto nell'area per mobilitare una coalizione internazionale analoga a quella che ha contribuito alla difesa dello Stato ebraico circa quattro mesi fa.

Secondo le fonti sentite da Assil'attacco dell'Iran potrebbe avere lo stesso andamento del precedente, ma con una portata più ampia e il coinvolgimento degli Hezbollah. Non è chiaro, però, se si tratterà di un'unica operazione o di due risposte distinte. Nel frattempo, la tensione rimane molto elevata lungo la Linea blu. I terroristi libanesi hanno annunciato di aver lanciato “decine” di razzi Katyusha contro Israele, in risposta agli attacchi delle Idf a Kfar Kela e Deir Syriane, che avrebbero causato il ferimento di civili. Il bombardamento è stato confermato dall'esercito di Tel Aviv che, oltre ad affermare che “la maggior parte dei razzi è stata intercettata”, ha esortato i residenti dell'Alta Galilea a rimanere vicino ai Rifugio.

Per quanto riguarda gli occidentali presenti in Libano, la Francia si è aggiunto alla lista di Stati che hanno invitato i propri cittadini a lasciare “il primo possibile” il Paese dei cedri. In un aggiornamento pubblicato sul sito del ministero degli Esteri di Parigi, viene evidenziata la “situazione di grande instabilità della sicurezza” e, “visti i rischi di escalation militare in Medio Oriente”, si esortano i francesi a non recarsi nei territori controllati da Beirut. Nei giorni scorsi, anche Belgio, Norvegia, Germania, Italia, Gran Bretagna e Stati Uniti hanno rivolto inviti analoghi ai propri cittadini.

In particolare, l'ambasciata Usa ha incoraggiato “Coloro che desiderano lasciare il Libano per prenotare qualsiasi biglietto disponibile, anche se il volo non parte immediatamente o non segue la rotta scelta“e lo ha raccomandato”ai cittadini statunitensi che scelgono di non lasciare il Libano di preparare piani di emergenza per situazioni di emergenza e di essere pronti a rifugiarsi sul posto per un lungo periodo di tempo”.



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