Economia Finanza

Bangladesh: proteste anti-governative, centinaia di vittime


Dal nostro corrispondente

NUOVA DELHI – Vanno da un minimo di 95 a un massimo di 300 le ore sul numero di vittime dell'ultima onda di protesta scoppiata nel fine settimana in Bangladesh. A poche settimane dalle recenti manifestazioni studentesche costate la vita a circa 200 ragazzi, decine di migliaia di dimostranti sono tornati in piazza nel fine settimana e hanno annunciato di voler continuare a farlo anche lunedì, convergendo sulla capitale Daccanonostante la decisione del governo di imporre il coprifuoco. I feriti sono centinaia. Gli arrestati dell'ultimo mese circa 11mila.

L'esecutivo ha proclamato tre giorni di sospensione delle attività economichela chiusura di tutti i tribunali e ha parzialmente sospeso i servizi di telefonia mobile. Con il blocco del traffico dati, sono stati fermati anche Facebook e WhatsApp, così da rendere più difficili le comunicazioni tra i manifestanti. Un copione già visto lo scorso luglio.

Rispetto a tutti protestate di qualche settimana fa – che avevano un obiettivo preciso e non particolarmente ambizioso, ovvero la modifica di una norma che regola l'accesso ai posti di lavoro nel settore pubblico – le manifestazioni di questi giorni stanno apertamente puntando al bersaglio più grosso: il primo ministro Sceicco Hasinaal potere dal 2009 e recentemente confermata premier al termine di elezioni a dir poco controverse, dopo il boicottaggio del principale partito di opposizione.

I manifestanti hanno chiesto alla popolazione di astenersi dal lavoro domenicale (che in Bangladesh, un Paese musulmano, è la norma) e smettere di pagare tassa e bollette per mettere in ginocchio la macchina dello Stato. Uffici, banca e fabbriche hanno aperto regolarmente, ma molti loro dipendenti non hanno potuto raggiungere i propri luoghi di lavoro. Rispetto a qualche settimana fa, il primo ministro Hasina è stata più accomodante, offrendosi di incontrare i leader della protestama uno dei coordinatori del movimento ha rifiutato, spiegando che le richieste al governo di chi è sceso in piazza sono riassumibili in un unico punto: le dimensioni del premier.



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