Brutte notizie se usate uBlock Origin su Chrome: a breve non funzionerà più
È un periodo brutto per gli blocco per annunci pubblicitariquello estendere usate per bloccare la pubblicità sui siti: prima il giro di vite suo Youtube e ora anche su Chrome alcuni di questi strumenti non funzioneranno più.
È il caso di Origine uBlock, che con la fine del supporto a Manifest v2 in favore di Manifesto v3 non potrà più essere utilizzato sul browser della GrandeG: scopriamo perché e quali alternative si possono utilizzare.
Ma cosa sta succedendo? Origine uBlock è uno degli blocco per annunci pubblicitari più popolari in commercio, con oltre 34 milioni di utenti sul solo Chrome Web Store, ma in questi giorni chi lo ha installato sul browser di Google avrà notato un messaggio nella pagina delle estensioni o su quella del Chrome Web Store:
A breve questa estensione potrebbe non essere più supportata
Rimuovila o sostituiscila con estensioni simili dal Chrome Web Store
Il motivo in Manifesto v3la terza versione del file manifestoi componenti che servono per garantire la funzionalità delle estensioni.
Ma cosa è diverso Manifesto v3 da Manifesto v2? Sostanzialmente, vengono limitati i privilegi ei permessi di esecuzione, una mossa di cui si sente parlare dal 2018 e che per Google è stata introdotta per una maggiore trasparenza e controllo sulle autorizzazioni, aggiungendo protocolli più severi per accedere alle risorse al di fuori del contesto dell'estensione e garantendo che le estensioni funzionino bene su tutti i dispositivi.
Nella pratica, diversi enti non sono d'accordo, e la Fondazione Frontiera Elettronica (EFF) ha definito il Manifesto v3 “ingannevole e minaccioso“.
Nondimeno, Google ha proseguito per la sua strada e da Cromo 127 è supportato su tutti i dispositivi, con la prospettiva di abbandonare il supporto per Manifesto v2 un breve riassunto.
Il problema è che la maggior parte dei moderni blocco per annunci pubblicitari Venire Origine uBloc e AdGuard si affida all'API 'Richiesta web' di Chrome per bloccare intere categorie di richieste HTTP. Questo metodo può allungare, anche in maniera significativa, cioè tempi di caricamento e rendering dei siti, e Manifesto v3 richiede agli sviluppatori di utilizzare un 'dichiarativoNetRequest' che essenzialmente li costringe a utilizzare una lista di Bloccati di URL specifici.
Questo riduce sì i tempi di caricamentoil mio limite lista di Bloccati una suola 30.000 vocimentre gli blocco per annunci pubblicitari utilizzatori elenchi anche di più 300.000 vociimpedendogli di fatto di funzionare correttamente.
La differenza è sostanziale che le estensioni con Manifesto v2 possiamo intercettare ogni richiesta che una pagina web fa e decidere come comportarsi in maniera dinamica, mentre Manifesto v3 richiede di definire in anticipo come può comportarsi l'estensione di fronte alle richieste.
Quindi non potrà reagire dinamicamente alla pubblicità, ma solo a quelle previste, per cui potrà adattarsi esclusivamente ad ogni aggiornamento dell'estensione stessa.
Questa problematica non riguarda solo Chrome, ma potenzialmente tutti io navigatore dati su Cromo. Coraggioso, che fa del blocco della pubblicità il suo cavallo di battaglia (anche il suo strumento integrato è influenzato dal Manifest v3), ha già dichiarato che lo manterrà Manifesto v2 fino a giugno 2025 e che continuerà a supportare uBlock Origin e alcune altre estensioni MV2 rilevanti per la privacy per quanto possibile.
L'alternativa che suggerisce Origine uBlock stessa è di passare alla versione Lite dell'estensione, che come dicevamo nel capitolo precedente aggiorna i filtri non in maniera dinamica ma quando viene aggiornata dagli sviluppatori. Il che ovviamente è piuttosto limitante.
Chi invece non vuole rinunciare a Origine uBlock può passare ad altri browser come Firefox, che continuerà a supportare il Manifest v2 oltre al Manifest v3.
Indipendentemente da questa scelta, Cromo resta il navigatore più utilizzato sul web: scopri alcuni trucchi per usarlo al meglio dando un'occhiata alle nostre guide dedicate.