Music

Empire Of The Sun – Ask That God


La solita scorpacciata Anni 80 degli Impero del sole. Del resto, il nome del duo electro-pop australiano è lo stesso di un culto pubblicato nell'oramai lontano 1987. “Ask That God”, questo il titolo dell'opera in questione (la quarta in studio per Luca Acciaio e Nick Littlemore), si immette sin dalla prima nota sulla stessa scia delle opere precedenti, ma con un piglio decisamente più accattivante rispetto a quel “Two Vines” – pubblicato otto anni o sono – che tanto aveva fatto storcere il naso a pubblico e addetti ai lavori.

Credito: Melanie Swerdan

Il disco è composto da dodici tracce in cui i Nostri spaziano su più fronti sonori, andando a scandagliare la musicalità di un periodo – i sopraccitati Anni ottanta e gli albori dei Novanta – che non ha prodotto esclusivamente lavori commerciali e canzoni usa e getta. Anzi. Ascoltando “Ask That God”, infatti, vengono subito in mente band dignitosissime quali Livello 42 ed Cancellazioneoltre a quei mostri sacri dei Ragazzi del negozio di animali. La title-track, per esempio, deve molto agli universi patinati – ma elegantissimi – che sono stati creati nel corso del tempo da Sua Maestà Neil Tennant e dal suo fido (e geniale) primo ministro musicale, Chris Lowe.

“Changes”, invece, oltre ad essere il pezzo d'apertura (nonché il primo singolo estratto dall'album) rappresenta la prima vera dichiarazione d'intenti degli Impero del sole: ovvero, ritornare in pista e farlo con una consapevolezza un po' più elevata rispetto al passato. Tuttavia, “Music On The Radio” è già più canonica rispetto al resto delle tracce presenti nel disco, al netto di un ritornello che è più appiccicoso della calura estiva. Epperò, per chi scrive, l'evidenziare di “Ask That God” si chiama “Cherry Blossom”. Ossia, un concentrato di suoni delle band più Freddo degli 80s miscelato con lo stile scanzonato, ma per certi versi iconico, degli ImperoUn pezzone, in pratica.

E lo stesso discorso, se vogliamo, potremmo estenderlo puro al motivetto (quasi anni '70) di “Television” ea quel goal a porta vuota che risponde al nome di “The Feeling You Get”. Probabilmente, è a causa di alcuni episodi un po' più deboli sul finale, che l'album non riesce ad elevarsi fino all'eccellenza. Pur apprezzando l'idea embrionale di un brano quale “Rhapsodize” e le intenzioni di “Friends I Know”, si tratta di due tracce che non riescono a graffiare più del dovuto.

Ciò detto, “Ask That God” è un album godibilissimo. Un ritorno con i controfiocchi per un duo che sembrava essersi smarrito tra le pieghe scivolose del mainstream appena un lustro addietro. La solita scorpacciata Anni 80 degli Impero del sole, dicevamo. Questa volta, però, sono cari vecchi Luca Acciaio e Nick Littlemore hanno confezionato un lavoro dannatamente brillante.

L'edonismo Ottantiano di questi anni Venti.



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