Istruzione

Tanti docenti che hanno maturato anni e anni di esperienza aspettano di ottenere “il trasferimento”. Lettera – Orizzonte Scuola Notizie


Inviata da Angela Bovenzi – Egregio Ministro Valditara, per l'ennesimo anno aspettiamo di ottenere l'assegnazione provvisoria, un anno di stabilità di sede lavorativa, con la speranza che il prossimo anno sia, finalmente, quello giusto per ottenere il trasferimento.

Molti, troppi ancora sono i docenti che non riescono a “vedere soddisfatta” la domanda di mobilità, soprattutto nelle provincie del sud Italia.

I posti dati ai trasferimenti, ancorché esigui, sono occupati quasi interamente da chi è titolare di precedenze. Questa la situazione sia sul sostegno che su alcune discipline.
La domanda di mobilità, ormai, si inoltra solo perché il “non si sa mai…” vince, ancora, sulla rassegna.

Dopo due anni di SISS e del corso di specializzazione sulle attività didattiche di sostegno, ho fatto il mio precariato tra il nord est e il nord ovest d'Italia e finalmente, ottenuto il ruolo, ho iniziato ad inoltrare la domanda di mobilità. Una storia come tante.

La mia provincia di residenza è Caserta dove, a sentire gli addetti ai lavori, si riscontra un'importante condizione di saturazione, i posti in organico di diritto sono pochi ma, nonostante questo, vengono continuamente indetti concorsi, concorsini, ecc ecc. Il sistema di reclutamento del personale è in continua evoluzione o involuzione e, senza nulla togliere alle nuove generazioni, titolari di un'aspettativa all'insegnamento, continua a lasciare in un angolo tanti docenti che hanno maturato anni e anni di esperienza e aspettano di ottenere “il trasferimento”.

In altre amministrazioni pubbliche esiste un meccanismo di mobilità interna che precede ogni provvedimento di indizione di nuovi concorsi per l'assunzione di personale dando così precedenza ai soggetti che, per motivi personali o familiari, hanno bisogno di spostare la loro sede lavorativa e solo successivamente vengono aperte le procedure concorsuali per l'assunzione di nuovo personale per le sedi libere.

Tutto molto lineare e giusto, nessuno può sentirsi leso nei suoi diritti o nelle sue legittime aspettative.

Le chiedo, Ministro Valditara, perché non attuare questo tipo di procedura anche per la mobilità docenti?

Perché si continua a spostare la linea del traguardo per i tanti che aspettano da lustri di svolgere, stabilmente, il loro lavoro nella provincia di residenza?

Penso che io ei miei colleghi meritiamo la sua attenzione, La esorto a valutare la questione e proporre soluzioni perché anche Lei, come noi, non può volere che ci siano docenti con sede precaria a tempo indeterminato.

Resto in attesa di una sua preziosa risposta.



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