Economia Finanza

Bunker, mamak e mamad: Israele si prepara all'attacco




I cittadini israeliani attendono nei bunker l'ora X. Tra tv e radio per seguire le notizie, scatolame e filtri per l'aria, questa volta l'attesa potrebbe essere molto lunga: come ha “promesso” Nasrallah, l'attesa sarà ” la peggiore punizione” per Tel Aviv. Qui è la legge che impone la presenza di una stanza blindata per piano in ogni edificio (i cosiddetti mammina). In allerta gli ospedali: nella capitale la clinica Ichilov ha sgomberato il proprio parcheggio sotterraneo, per rendere un dedalo di corsie d'emergenza. Diverse sono, invece, le mammale stanze blindate che la maggior parte degli appartamenti possiede.

Nelle ultime ore, l'esercito israeliano ha ordinato l'evacuazione dei quartieri Masheya e Sceicco Zayed della città di Beit Hanoun, nel nord della Striscia di Gaza, chiedendo ai residenti di spostarsi verso sud, a Gaza City. “Hamas e le organizzazioni terroristiche lanciano razzi dalla loro regione verso lo Stato di Israele. L'Idf agirà con forza e immediatamente contro di loro”, ha scritto su X in arabo il portavoce dell'esercito israeliano Avichay Adraee. Nelle ultime settimane, le forze israeliane hanno ordinato l'evacuazione di parti del sud, del centro e del nord della Striscia, riducendo ulteriormente la parte “sicura” dell'enclave e costringendo migliaia di persone ad abbandonare le proprie case ei propri rifugi. Si stima che nove persone su dieci nella Striscia siano state costrette a lasciare le proprie case oi propri rifugi, più di una volta dall'inizio della guerra.

Intanto, il reporter di Al Jazeera in arabo pubblicato che l'esercito israeliano ha preso d'assalto la città palestinese di Qalqilia, in Cisgiordania, all'alba, con il supporto di veicoli blindati. Raid simili nelle giornate di ieri e lunedì sempre in Cisgiordania hanno ucciso almeno 12 palestinesi. Da Washington, il segretario di Stato Usa, Antonio Blinken, ha sollecitato sia Israele che l'Iran a evitare iniziative che possano consentire un ulteriore aumento della tensione in Medio Oriente. “Nessuno dovrebbe causare un’escalation di questo conflitto. Abbiamo condotto un'intensa diplomazia con alleati e partner, e comunicato tale messaggio direttamente all'Iran. Abbiamo comunicato questo messaggio direttamente a Israele“, ha detto Blinken nel corso di una conferenza stampa.

Non muoiono, tuttavia, le speranze di una de-escalation. Funzionari della Casa Bianca hanno detto martedì di ritenere che il lavoro di Giove Biden, che unisce deterrenza a un'intensa attività diplomatica, potrebbe dare i suoi frutti. L'Iran potrebbe riconsiderare un piano di ritorsione importante dopo l'assassinio, una settimana fa a Teheran, dell'ormai ex capo politico di Hamas, Ismail Haniyeh. Gli Hezbollah libanesi sono ancora un'incognita. Lo scrive l'editorialista David Ignatius sul Washington Inviare.

L'Iran potrebbe ripensare ai suoi piani dopo che gli Stati Uniti hanno fatto convergere i loro asset nella regione e hanno fatto arrivare

alla Repubblica Islamica messaggi che avvertono del forte rischio di una grave escalation e di conseguenze importanti per la stabilità del governo del nuovo presidente Massud Pezeshkiano.



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