Economia Finanza

Harris e Walz, primo comizio: parte l’offensiva contro gli “strani” repubblicani


“Non torneremo indietro”. Non tornare indietro. Lo slogan è risuonato spesso ea lungo nella grande arena del Liacouras Center, scandito da una folla di forse dodicimila sostenitori accorsi per il debutto del ticket democratico ora completo per la Casa Bianca. Per celebrare il governatore del Minnesota Tim Walz ha scelto solo poche ore prima da Kamala Harris per la candidatura alla vicepresidenza. Nell'aria, l'ottimismo di una corsa che adesso deve – o sperano – del tutto aperto contro i rivali repubblicani Donald Trump e JD Vance.

Walz ha messo in chiaro che cosa intende portare in dote alla campagna di Harris: si è presentato quale campione dei ceti medi, forte di una biografia ideale di figlio del Midwest rurale – agricolo, insegnante, veterano delle forze armate e poi politico. Quasi un Joe Biden più giovane di vent'anni.

Non solo: ha vestito i panni di guerriero in grado di attaccare con efficacia, alternando durezza e ironia, gli avversari. Li ha protetti come “weird and creepy”, strani e inquietanti, accusandoli di estremismo e di voler sacrificare la libertà fondamentale degli americani, dalla censura dei libri ai diritti delle donne.

Tra i suoi attacchi più pungenti salutati da applausi: “Trump vede il mondo un po' diversamente da noi. Non ha tempo per servire il pubblico, è troppo occupato a servire se stesso”. Ancora: “Sotto Trump il crimine violento era cresciuto, senza neppure contare i reti che lui stesso ha commesso”. Ha ironizzato sul curriculum di Vance, università di elite e impiego a Silicon Valley, che lo renderebbero un improbabile portavoce del cuore del Paese, e ha detto di non vedere l'ora di sfidarlo in un dibattito.

Prima di Walz ha parlato Harris, affermando di aver trovato nel governatore un “partner ideale per governare”. Walz, ha detto, “è stato l'insegnante e il mentore che tutti i bambini e ragazzi sognano e meritano. L'allenatore che ispira grandi sogni. E questo è il tipo di vicepresidente che sarà e di cui l'America ha bisogno”. Secondo fonti a convincere Harris a sceglierlo, accanto alla sua storia ideale e alle maniere popolari, ha contato il buon rapporto personale stabilito durante i colloqui faccia a faccia e la dedizione mostrata da Walz ad un ruolo di “numero due”.



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