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Il decreto carceri è legge, via libera definitivo alla Camera. Schlein: “Maggioranza accecata da foga punitiva”


Arriva il via libera definitivo della Camera per il decreto carceri. I voti a favore sono 153, i contrari 89 e 1 astenuto. Il decreto, già licenziato dal Senato e non modificato dalla Camera, viene convertito in legge.

Il vertice di Palazzo Chigi

Secondo quanto si apprende, mentre ancora era in corso l'esame finale della Camera, si è svolta a Palazzo Chigi una riunione sulle prossime mosse da mettere in campo per fronteggiare l'emergenza che, per il governo, viene spiegato, è “una priorità”. “. All'incontro hanno partecipato il presidente del Consiglio Giorgia Meloniil ministro della Giustizia Carlo Nordioil sottosegretario Alfredo Mantovanii due sottosegretari alla Giustizia Andrea Ostellari e Andrea Delmastro, il viceministro Francesco Paolo Sisto ei presidenti delle Commissioni Giustizia di Senato e Camera, Giulia Bongiorno e Ciro Maschio. “Ho prospettato al presidente Meloni soluzioni a breve e medio termine per il sovraffollamento carcerario – ha dichiarato Nordio –. Su questo tema chiederò un incontro al presidente della Repubblica, che ha sempre manifestato grande attenzione al riguardo. Del pari proporrò al Consiglio superiore della magistratura di considerare la copertura di organico per la magistratura di sorveglianza, garantendo da parte del ministero agili e veloci procedure per il completamento della pianta organica degli amministrativi presso i Tribunali di sorveglianza”.

Circa l'elevato numero di detenuti stranieri, Nordio ha confermato “l'impegno a moltiplicare gli sforzi per rendere operativi in ​​tempi celeri gli accordi con gli Stati interessati, al fine di garantire l'esecuzione della pena nei paesi d'origine.

Opzioni richiedono informativa urgente

Duri i giudizi dell'opposizione, nel suo intervento in Aula, Elly Schlein ha sottolineato che “questo governo ha introdotto oltre 20 nuovi reati. Ha deciso l'inasprimento di pene che hanno portato in due anni ad un aumento degli ingressi in carcere. Accecati dalla vostra nebbia punitiva – ha affermato la segretaria dem rivolgendosi alla maggioranza -, da questo uso, per non dire abuso, del diritto penale per fini sensazionalistici e propagandistici, in questa visione per cui tutti i problemi sociali vanno affrontati con nuovi reati e vanno puniti sbattendo le persone dietro le sbarre e buttando la chiave, voi dimenticate che quando si riempiono le carceri non è una vittoria per nessuno, è un fallimento di tutta la società”.

Tutta l'opposizione ha poi contestato il vertice di Palazzo Chigi, avvenuto mentre era in corso il voto sul decreto. Tanto che le opposizioni hanno a più riprese lamentato la mancanza nell'emiciclo di qualsiasi esponente del governo del ministero della Giustizia. È stata quendi richiesta un'informativa urgente alla premier.

Torna in Commissione la proposta di Giachetti

La proposta di legge di Roberto Giachetti che punta ad ampliare la liberazione anticipata: da 45 a 60 giorni ogni sei mesi, e in alcuni casi fino a 75 giorni nei primi due anni dall'eventuale entrata in vigore della legge, torna in Commissione Giustizia. A chiedere il rinvio in Commissione per la seconda volta è la capogruppo di FDI in Commissione Carolina Varchi. La sua proposta passa con 55 voti di differenza. “Almeno abbiate il coraggio di metterci la faccia bocciandola – è la reazione di Giachetti – invece di continuare a rimandarla in Commissione”.



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