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Guerra in Libia: Haftar avanza nel Sudovest con il gruppo Wagner. Forze Tripoli in allerta


Le forze armate del Governo di unità nazionale (Gnu) libico insediato a Tripoli hanno aumentato oggi il loro livello di allerta e annunciato di essere pronte a un possibile attacco dell'Esercito nazionale libico (Lna), guidato dal generale Khalifa Haftar e da suo figlio Saddam, contro la città di Ghadamès, al confine tra la Libia e l'Algeria, nel sud-ovest del paese. Lo fa riferimento al sito di Al Arabiya citando un comunicato. Istruzioni alle truppe sono state date dopo che forze dell'Lna sono state avvistate mentre si spostavano verso Ash Shwayrif, circa 400 km a sud-ovest di Tripoli, e dopo informazioni su un possibile attacco mirato a prendere il controllo di Ghadames e del valico di frontiera verso l'algerina Debdeb controllato dalle forze del Gnu del premier Abdelahmid Dbeibah.

Il ruolo del Gruppo Wagner

Secondo fonti militari, la maggior parte del contingente è composto da mercenari russi del Gruppo Wagner il cui obiettivo è la garanzia di movimento in queste zone per inviare sostenitori ai combattenti nel nord del Mali, dove negli ultimi giorni ci sono stati scontri sanguinosi con i ribelli tuareg. Secondo fonti del Libya Observer, la forza di operazioni congiunte ha richiamato tutte le unità per presentarsi “immediatamente” nei rispettivi quartier generali per respingere “qualsiasi possibile attacco”. Lo Stato Maggiore delle autorità dell'est della Libia ha riferito di truppe dirette verso il confine sudoccidentale per una missione di sicurezza nel deserto e per la sorveglianza delle frontiere. Una operazione che “non ha nessuno come obiettivo”, secondo la tv libica Al Wasat.

Ieri il comando generale dell'Lna aveva annunciato che le proprie unità militari “si erano spostate verso varie città e regioni del sud-ovest della Libia, seguendo le istruzioni” di Haftar, “e sotto la diretta supervisione del capo di stato maggiore delle forze terrestri , il generale di divisione Saddam”, scrive il sito della tv panaraba. Oggi l'Alto Consiglio di Stato libico, istituzione basata a Tripoli, ha definito “illegali” i movimenti della Lna e ha sostenuto che le manovre mirano a controllare “importanti aree strategiche” al confine con i paesi vicini, riferisce ancora Al Arabiya avvertendo che “questa tensione e questa improvvisa escalation” potrebbero portare un ritorno al conflitto armato in Libia, minacciando così il Gna. La Libia è instabile, spaccata e scossa da due guerre civili (la seconda terminò nel 2020) ormai da 13 anni, a iniziare dalla caduta nel 2011 del dittatore Muammar Gheddafi.

Italia e alleati preoccupati da movimenti militari

“Le ambasciate di Francia, Germania, Italia, Regno Unito e Stati Uniti esprimono le loro preoccupazioni condivise a nome della comunità internazionale riguardo ai movimenti militari in corso nella regione sud-occidentale della Libia”. È quanto si legge in un post sul social X dell'ambasciata statunitense a Tripoli. “Alla luce dell'attuale stallo del processo politicotali movimenti potrebbero portare a un'escalation e a scontri violenti”, continua la nota, “date le reali preoccupazioni relative alla sicurezza dei confini lungo il confine meridionale della Libia, incoraggiamo le forze di sicurezza a est ea ovest a cogliere questa opportunità per approfondire la consultazione e la cooperazione al fine di attuare misure efficaci per proteggere il confine e proteggere la sovranità della Libia”.

Delegazione Ue esorta le parti a fermare l’escalation

“Siamo profondamente preoccupati per i recenti concentramenti e movimenti militari, in particolare nella regione sudoccidentale. L'uso della forza danneggerebbe la stabilità in Libia e porterebbe sofferenza umana e dovrebbe essere evitato a tutti i costi”. Lo scrive sul proprio sito la delegazione dell'Unione europea in Libia anche a nome delle missioni diplomatiche degli Stati membri dell'Ue in Libia “chiedendo a tutte le parti di avviare un dialogo per prevenire ulteriori divisioni, mantenere la stabilità e l'accordo di cessate il fuoco del 2020 e convincente l'interesse del popolo libico come obiettivo supremo”. “Esortiamo tutti gli attori ei gruppi armati libici a dare prova di moderazione ea fermare urgentemente l'escalation. Riaffermiamo il sostegno dell'Unione Europea agli sforzi delle Nazioni Unite verso un processo politico globale a guida libica”, conclude la nota.



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