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Dai Mangiante ai Consonni, l’Italia dei fratelli d’oro


Nel 1912 Renzo e Giovanni, ginnasti bresciani, si misero in treno e raggiunsero la Germania in tre giorni: tornarono a casa con l'oro. E la loro è solo la prima storia…

A Stoccolma ci arrivarono in treno. Attraverso l'Austria e la Germania, ci vollero tre giorni. Renzo Mangiante aveva iniziato a fare ginnastica da piccolo alla “Gymnasium” di Brescia, di quello sport gli piaceva il senso di leggerezza e dell'equilibrio. Era così bravo che Giovanni, il fratello più piccolo, non ci mise molto a imitarlo. Figli di un imprenditore edile, asciutti e tenaci, alle Olimpiadi del 1912 i fratelli Mangiante ci andarono insieme. Il concorso a squadre si svolse l'11 luglio all'Olympiastadion. L'avevano costruito apposta per quell'evento internazionale così moderno. E doveva essere grande, bello, imponente. I ginnasti si esibivano tutti insieme su quattro attrezzi: anelli, cavallo con maniglie, parallele e sbarra. Erano previsti anche esercizi in piedi e al corpo libero. La squadra di quell'Italia antica e avvolta dalle nebbie del tempo tornò a casa con l'oro, era la prima volta che due fratelli lo festeggiavano insieme. Più tardi Renzo emigrò in Brasile e morì 45 anni. I geni, che mistero. Non è vero che i fratelli sono tutti uguali, ma ce ne sono alcuni che avvertono la stessa vocazione. E magari non hanno lo stesso talento, allora compensiamo con la determinazione.



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