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Cuaron, ‘i film mi hanno salvato spesso la vita’ – Cinema – Ansa.it


I film “mi hanno salvato la vita più volte”: lo dice sorridendo Alfonso Cuaron, tornando a suoi momenti difficili, personali e artistici, nella masterclass al Locarno Film Festival dove riceve il Lifetime Achievement Award.


Il regista Casabella, classe 1961, condivide in un'ora e mezzo di incontro, con franchezza e umorismo, riflessioni, ricordi e aneddoti legati alla sua precocissima passione per il cinema (“ho capito subito, da piccolo, che è quello che avrei voluto fare”) e alle tappe più importanti della sua carriera. A cambiare per sempre la sua prospettiva sulla settima arte è stato, vedere, “da bambino, insieme a mio cugino, Ladri di biciclette – sottolinea -. Non avevo mai visto un film così poetico e allo stesso tempo ancorato alla realtà. Mi ha spinto a cercare sempre più film come quello”.


Un percorso di cui il capitolo più recente si scoprirà alla Mostra del Cinema di Venezia, dov'è in programma fuori concorso la miniserie thriller per Apple Tv+, da lui scritta, diretta e coprodotta, Disclaimer, con Cate Blanchett nel ruolo di una giornalista documentarista , specializzata nello svelare scandali, che si ritrova il personaggio principale di un romanzo nel quale viene rivelato il suo più grande segreto. Per il cineasta vincitore di quattro Oscar, capace di esplorare i generi unendo temi sociali, personali e intrattenimento, da Y tu mamà tambien a Gravity, da Harry Potter e il prigioniero di Azkaban a Roma, da Paradiso perduto all'apocalittico I figli degli uomini , “i film peggiori sono quelli didascalici. Non penso che si debbano sempre trattare temi sociali – sottolinea rispondendo a una domanda – ma se è qualcosa che si vuole fare, bisogna partire da un argomento che ti tocchi a livello personale, che senti, non sceglierlo perché senti in maniera astratta che è importante”.


Per il futuro non esclude di esplorare anche uno dei generi prediletti dell'amico Del Toro, l'horror: “Da spettatore lo amo molto anch'io, mi diverte. Guillermo è più metafisico, il mio horror sarebbe più radicato nella realtà. Ho anche provare a scrivere qualcosa, ma ancora non funziona… vedremo”.

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