Cinema

Dossier: la vicenda giudiziaria di Cannibal Holocaust; i buoni incassi, il sequestro, la condanna in tribunale


Casa » Cinema » Orrore e Thriller » Dossier: la vicenda giudiziaria di Cannibal Holocaust; i buoni incassi, il sequestro, la condanna in tribunale

12/08/2024 notizie di Redazione Il Cineocchio

Ripercorriamo le vicissitudini del film 'maledetto' di Ruggero Deodato, tolto dai cinema nel 1980 per le sue scene estreme, con dettagli sul processo e la cronaca sui quotidiani dell'epoca

ruggero deodato sul set del film olocausto cannibale

Anche se non tutti lo avrete visto, probabilmente tutti avrete almeno sentito parlare di Olocausto cannibalefilm controverso e maledetto diretto da Ruggero Deodato nel 1980, capace di suscitare fin dal momento dell'uscita un'ondata di disgusto e di aspre critiche negli spettatori e all'interno dell'opinione pubblica italiana per le sue scene al limite dell'osceno e per le uccisioni reali e confermate degli animali che si vedono sullo schermo.

Una 'fama' che si è portata dietro per i successivi 44 anni, tra rivalutazioni dei critici (il nostro approfondimento) e rinnovate onde di attacchi da parte soprattutto degli animalisti.

Ad ogni modo, oggi vorremmo ricostruire – attraverso le pagine dei giornali dell'epoca – la vicenda giudiziaria che investì Cannibal Holocaust già nell'immediatezza della sua uscita nei cinema, che portò al sequestro del film e addirittura alla condanna di molti dei personaggi coinvolti nella sua lavorazione e distribuzione.

poster cannibal holocaust 2024 itaposter cannibal holocaust 2024 itaPer aprire le danze della recensioni dei quotidiani fu il Corriere della Sera, arrivavano il 12 febbraio 1980in cui venivano sottolineati 'un accumulo di scene ributtanti' e 'l'espediente abbastanza ipocrita [quello della supposta autocritica del cineasta] per superare ogni limite dell'abominevole'.

Lo stesso giorno, L'Unità definisce il film 'in realtà formato da una interminabile accozzaglia di efferatezze di bassa macelleriasesso e violenza così platealmente ricostruite senza ritmo né senso (e capacità interpretativa) da risultare adatte solo a spettatori dallo stomaco di ferro e dall'infinita sopportazione'.

Il 5 marzo era infine la volta della Stampa, in cui si spiegava come 'ciò che forse sarebbe sopportabile in un reportage alla Jacopetti, diventa insostenibile in questa miscela di trucchi e volgarità'.

Sabato 1 marzo 1980il CdS segnalava Cannibal Holocaust new entry al 4° posto dei 'film-top della settimana' con 13.717 spettatoridietro a Inferno di Dario Argento.

Già il 13 marzotuttavia, il CdS – unico tra i maggiori quotidiani – riportava i dettagli del sequestro a Milano di Cannibal Holocaust:

Il sostituto procuratore della Repubblica Nicola Cerreto ha disposto il sequestro del film Cannibal holocaust di Ruggero Deodato, che era in programmazione al cinema «Tiffany» di Milano, perché ritenuto uno spettacolo contrario alla morale e al buon costume.

Il magistrato ha ravvisato scene di particolare violenza che farebbero scattare l'ipotesi della violazione, prevista dall'art. 70 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza, che vieta, appunto, spettacoli contrari alla morale.

In precedenza il dott. Cerreto, richiamandosi all'art. 15 della legge sulla stampa, aveva fatto sequestrare un manifesto pubblicitario sul film in questione, che riproduce una donna impalataimmagine ritenuta impressionante, raccapricciante, e racconto comunque da offendere il comune sentimento della morale.

Il film comprenderebbe inoltre scene di compiaciuta violenza su persone e cose, immagini sadiche, scene di cannibalismo e sevizie su animali e persone.

film olocausto cannibale 1980film olocausto cannibale 1980Lo stesso magistrato ha incriminato, per diffusione aggravata di spettacoli osceni, dodici persone, gestori e soci di sale cinematografiche milanesi a «luce rossa». […] Il caso del sequestro dello pseudo-documentario di Ruggero Deodato Cannibal Holocaust è del tutto singolare e degno di rilievo.

E' infatti la prima volta che la magistratura interviene su un'opera cinematografica facendo esplicito riferimento a scena di 'particolare e compiaciuta violenza su persone e cose'. Si sa che la legislazione italiana, mentre offre più di un appiglio quando si tratta di colpire gli spettacoli osceni, rimane carente in materia di violenza.

E ciò in netto contrasto con numerosi altri Paesi — a cominciare dalla Svezia, altrimenti permissiva per quanto concerne la pornografia — preoccupati soprattutto degli stimoli deteriorari che possono fomentare l'atrocità gratuita e insisteta, anche al di fuori della componente sessuale.

In tal senso, il film di Deodato […] tocca livelli addirittura rivoltanti secondo noi con effetti sulla psiche molto più dannosi della pornografia in quanto annullano totalmente la dignità umana.

Al di fuori dei frequenti sequestri di film pornografici, questo operato dal dottor Cerrato appellandosi, in mancanza di meglio, all'art. 70 del testo unico delle leggi di pubblica sicurezza (divieto di spettacoli 'contrari alla morale') può essere uno stimolo a sopperire alla carenza legislativa in un settore che, proprio nel clima di violenza reale che ci troviamo a vivere, dovrebbe trovare più sensibile la maggioranza dei cittadini.

Con un salto a mercoledì 4 giugnoil CdS aggiornava i lettori sugli sviluppi del caso:

Sei condanne e due assoluzioni per gli imputati di spettacolo osceno in riferimento al film Cannibal Holocaust, sequestrato In marzo a Milano dal sostituto procuratore Nicola Cerrato. A 4 mesi di reclusione, un mese di arresto e 400 mila lire di multa sono stati condannati il ​​regista Ruggero Deodato, il soggettista Gianfranco Clerici ei produttori Francesco Palaggi, Alda Pia e Franco 01 Nunzio.

Ruggero Deodato in Olocausto dei cannibali (1980)Ruggero Deodato in Olocausto dei cannibali (1980)4 mesi e 10 giorni di reclusione, più un mese di arresto e 450 mila lire di multa sono stati comminati al distributore Sandro Perotti. A tutti sono stati concessi i benefici di legge, cioè la sospensione condizionale della pena e la non menzione.

Assolti per non aver commesso il fatto sono stati invece il direttore della fotografia Sergio D'Offizi e la responsabile dell'agenzia milanese della casa di distribuzione, Orsolina Ferrari.

Giovedì 5 giugnoLa Stampa riprendeva la notizia, aggiungendo:

Gli imputati ricorreranno in appello.

Venerdì 6 giugnoil CdS riportava nuovamente la notizia, ma con un dettaglio in più:

I giudici si sono adeguati sostanzialmente alle conclusioni del pubblico ministero Nicola Cerrato anche per quanto riguarda la richiesta di confisca del film, che è stata accettata.

In effetti, il sequestro fu revocato solo quattro anni dopo, e proprio il 10 luglio 1984nella colonna delle 'prime visioni' de L'Unità ricompariva Cannibal Holocaust tra i film in programmazione nei cinema romani.

Di seguito trovate il nuovo trailer di Cannibal Holocaust:



Source link

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *