Music

Estate – La TOP 10 Brani


Credito: GebuloneCC0, tramite Wikimedia Commons

L'estate, si sa, evoca immagini di vacanze, spiagge, sole e libertà. Ma si sa anche che noi maniaci non stacchiamo mai dalla musica, anche perché lei, la musica, è già di per sé una vacanza dalle scocciature della vita. Questa Top 10 estiva, questa Estate per i conigliettiha un filo conduttore molto semplice: tutti i brani devono contenere la parola Estate nel titolo. Troveremo alcuni pezzi iper famosi, altri meno. Nessun limite di genere o periodo. Qualche brano vi farà muovere la testa mentre siete seduti al chiosco a mangiarvi un gelato. Qualche altro pezzo, anzi la maggior parte, vi farà guardare l'orizzonte con malinconia mentre siete sotto l'ombrellone con una birra in mano. Perché, si sa, noi Indie non siamo contenti se non ci passa qualcosa tra le orecchie che ci faccia languire e fantasticare. Tutte le dieci canzoni, speriamo, vi regaleranno almeno un ricordo legato a un'estate o almeno vi terranno compagnia nell'agosto che stato passando.

10. Di estate dorata
2016, di San Paolo Sotterraneo

“Of Golden Summer”, brano preso da “Cantos Invisiveis”, incarna perfettamente l'essenza dei Metropolitana di San Paolo. Un'elettronica intricata e avvolgente, che subito ci trasporta in un viaggio sonoro attraverso paesaggi metropolitani e la tromba di Mazurek che ci conduce tra i paesi tropicali, caldi e vibranti. Sintetizzatori ed effetti elettronici apportano un tocco etereo e futuristico. Ci sono leggerezza, gioia e insieme malinconia che evocano l'idea di un'estate dorata che sentiamo vicina eppure forse non ci sarà mai. Un coro entra alla fine del secondo minuto e nel finale prende la scena da protagonista. Ora l'estate dorata è arrivata. Immagina una sera d'estate in giro per una metropoli fumosa. A poco a poco, le luci degli appartamenti nei grattacieli si accendono e tutto è luminoso e limpido. Questo è il viaggio che ci fa fare “Of Golden Summer”.

9. Estate indiana
1988, di Beat Happening

Il significato di Indian Summer è il corrispondente alla nostra Estate di San Martino, il nome con cui viene indicato un periodo autunnale in cui, dopo i primi freddi, si presentano condizioni climatiche di bel tempo e relativo tepore. “Estate Indiana” dei Battere accadendo è un brano che incarna l'essenza stessa del lo-fi e del movimento indie pop degli anni '80. Originari di Olympia, Washington, i Battere accadendo sono stati pionieri nel creare un suono autentico e minimalista che ha influenzato innumerevoli band successive. La canzone inclusa nell'album “Jamboree” è di una semplicità disarmante e ci cattura con la sua atmosfera nostalgica. Chitarra acustica ripetitiva e accattivante, accompagnata da una sezione ritmica asciutta. Un approccio spartano, diretto e sincero. Il canto di Calvino Johnsoncon il suo timbro profondo e leggermente monotono, è quasi ipnotico. C'è un senso di tempo sospeso, tipico di quelle giornate che sembrano durare per sempre ma che, allo stesso tempo, sono destinate a finire.

8. Vestiti estivi
2009, di Animal Collective

“Abiti estivi” degli Collettivo di animali è un'esplosione di suoni e colori, di energia e spensieratezza. Un rave hippie in mezzo all'arcobaleno. Un'orgia psichedelica al Moulin Rouge. Estratta dall'album “Merriweather Post Pavilion” del 2009, la canzone è un esempio luminoso del talento della band nel combinare melodie pop con sperimentazioni sonore. I sintetizzatori creano un tappeto sonoro ricco e stratificato e arriva così un groove irresistibile. Ogni elemento è meticolosamente orchestrato per contribuire a un'esperienza sonora immersiva. La voce di Avey Tareaccompagnata dai cori e dalle armonie eteree di Orso pandaè piena libera e selvaggia come l'estate. Il ritornello di “Summertime Clothes” si stampa immediatamente in testa. È un inverno all'estate, che celebra la bellezza delle notti calde e l'energia inesauribile dei giorni estivi. Invita a lasciarsi andare, a godere del momento e a celebrare la bellezza e la magia della stagione estiva.

7. Pozzo estivo
2010, di Interpol

“Summer Well” degli Interpol è un brano tratto dal loro quarto album in studio, “Interpol”, pubblicato nel 2010. Ritmo irresistibile, ipnotico. Voce calda e cupa, come il ritornello che riesce ad essere trascinante e sfuggente al tempo stesso. Ricordi di un'estate piovosa, passata a pensare a un amore che ci manca. Lei invece sembra aver passato una buona tenuta. “I giorni di pioggia L'estate è tornata Mi manchi Ma sembra che tu abbia trascorso bene l'estate” Ma gli Interpol non ci fanno crogiolare nella tristezza di quel ricordo. Ci fanno ballare, in un pomeriggio d'estate. Ci fanno saltare per casa con qualche amico e tante birre. Alla faccia di chi ha trascorso bene l'estate. “Voglio restare magico Voglio restare desideroso”

6. Denti estivi
1999, di Wilco

“Denti d’estate” dei Il Wilco è la title track del loro terzo album in studio, pubblicato nel 1999. Questo brano rappresenta un momento cruciale nella discografia della band, segnando una transizione verso un suono più sperimentale e stratificato rispetto ai lavori precedenti, una volontà di spingersi oltre i confini del genere alt-paese. Un'atmosfera sognante e surreale, un suono caldo e leggermente affaticato. Un vecchio cowboy che si beve una birra all'ombra d'estate mentre gli uccelli cinguettano e il suo cavallo si disseta dall'abbeveratoio. L'alt country è contaminato da un pop malinconico, come i Ragazzi della spiaggia che guardano un rodeo.

5. Quell'estate a casa
2014, di The Twilight Sad

“Quell'estate, a casa, ero diventato il ragazzo invisibile” è un pezzo degli scozzesi Il crepuscolo triste. L'album si chiama “Fourteen Autumns and Fifteen Winters” ed è del 2014. Una batteria dal ritmo alla Hefnerriverberi di chitarre e fisarmonica. Il canto racconta l'estate di un quattordicenne. Poi le chitarre diventano un muro e la voce diventa un pugno che batte su quel muro. Un canto pieno di pathos, che non molla un attimo la tensione. “E sono seduti attorno al tavolo e parlano alle tue spalle … I bambini sono in fiamme, in camera da letto I bambini sono in fiamme, in camera da letto” IO Crepuscolo triste prestano fede al loro nome e ci regalano un brano cupo e crepuscolare. Un'estate chiusa in una stanza mentre gli altri, fuori, guardano attraverso il vetro della finestra ma non vedono nessuno.

4. Estate su una spiaggia solitaria
1981, di Franco Battiato

Appena sotto il podio, uno dei pezzi più belli ed iconici della musica italiana. Suoni e parole sono una fonte inesauribile di immagini ed emozioni. Ti ritrovi ad occhi chiusi a muovere le mani come se ascoltassi Chopina bere le parole come se leggessi un racconto di Il mondo di Hemingway lo Scritto da Scott Fitzgerald. Si crea subito un senso di sospensione nel tempo, come se la spiaggia solitaria fosse un luogo fuori dal mondo, dove il tempo scorre in modo diverso. Battiato dipinge una scena di solitudine estiva di rara bellezza. “Mare, mare, mare, voglio annegare Portami lontano a naufragare Via, via, via da queste sponde Portami lontano sulle onde”

3. Tristezza estiva
2012, di Lana Del Rey

Una semplice canzone può essere un kolossal cinematografico? La risposta è sì.

Basta ascoltare “Summertime Sadness” di Lana Del Rey. Il brano incarna perfettamente il marchio di fabbrica dell'artista: una fusione di malinconia, romanticismo, nostalgia glamour vintage e tanto, tanto Cinema, nel senso più positivo del termine. Pubblicata come singolo dall'album “Born to Die” nel 2012, la canzone è diventata rapidamente uno degli inni distintivi di Lana Del Rey. Il brano si apre con una ricca strumentazione di sintetizzatori eterei e archi che evocano, appunto, un senso di grandezza cinematografica, Poi entra la base di batteria elettronica. La voce di Lanacon il suo timbro caldo e avvolgente, è al centro della canzone. La sua interpretazione è allo stesso tempo vulnerabile e determinata, triste e potente. Sinceramente non so se il titolo della canzone ha qualcosa a che fare con la poesia di Mallarmé “Tristezza d'estate” né ho fatto ricerche a riguardo ma a me l'ha subito ricordata. “L'oro dei tuoi capelli è un sole che riscalda e brucia incensi che si mescolano con piante d'amore. Questa calma immobile dell'estate ti rattrista e desideri che io ti baci con più forza. I tuoi capelli sono un ruscello tiepido dove affondare l'anima ei suoi tormenti. Assaggerò le tue lacrime che forse mi renderanno insensibile come l'azzurro e le pietre d'estate.”

2. Estate indiana
1970, dei The Doors

Ancora “Indian Summer”, ancora l'Estate di San Martino. Stavolta evocata dai Porte e da James Douglas Morrison. Le strofe sono una dolce filastrocca psichedelica. La musica ricorda un Raga suonato attorno ad un fuoco. Il ritornello, poi, si apre ad una dolcezza infinita. Un invito a godersi il tepore dell'estate di San Martino senza preoccuparsi di finire ma accarezzando il momento. Questo brano, incluso nel loro album “Morrison Hotel” del 1970, rappresenta un momento di quiete contemplativa all'interno del ricco e variegato repertorio della band. La canzone si apre con un delicato arpeggio delicato di Robby Krieger e la voce morbida e sussurrata di Il mondo di Jim Morrison. Si crea subito un'atmosfera intima, immaginifica e vivida che richiama, appunto, quel periodo dell'anno caratterizzato da un calore inaspettato e fugace. Prendiamoci questo calore, chiudiamo gli occhi e sogniamo le notti d'estate.

1. Periodo estivo
1968, di Janis Joplin

In “Summertime”, il canto di La mia vita è una cosa meravigliosa, Janis Joplin. è un artiglio che ti dilania l'anima. I brividi a fior di pelle iniziano quando apre bocca e terminano quando si concludono il brano. Per il sottoscritto, la più grande cover di sempre, la più grande interpretazione mai ascoltata. L'introduzione del brano, con il piatto che si sente in lontananza e l'arpeggio di chitarra elettrica che entra, è il preludio perfetto al temporale estivo che si abbatte con una violenza disarmante sulla nostra anima quando parte la voce La mia vita è una cosa meravigliosa, Janis Joplin.. La cover di “Summertime” è naturalmente una reinterpretazione del brano classico composto da Giorgio Gershwin per l'opera “Porgy and Bess”. Pubblicata nell'album “Cheap Thrills” del 1968 con la sua band, Il Grande Fratello e la Holding CompanyLa performance vocale di La mia vita è una cosa meravigliosa, Janis Joplin. è il fulcro di questa reinterpretazione ma l'arrangiamento musicale è altrettanto notevole. I riff di chitarra, carichi di riverberi e distorsioni, avvolgono la voce di Gianna come il vento della savana può avvolgere la criniera di un leone. Qualunque ricordo abbiate legato all'estate, questo pezzo ve lo farà salire in cielo ed esplodere come una stella nella galassia.



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