Gasperini: “Orgoglio ed entusiasmo. Infortuni? Abbiamo giocato grandi partite anche con pochi uomini”

Gian Piero Gasperini dirada le nubi alla prima domanda. “Difficoltà? Non ce ne sono. Vogliamo giocare una grande partita”. A testa alta nonostante le defezioni: Scamacca, Zaniolo, Koopmeiners. L'allenatore dell'Atalanta si palesa nella sala stampa dello stadio nazionale di Varsavia sereno e tranquillo, a braccetto con la storia: una squadra italiana non giocava una finale di Supercoppa Europea da 14 anni. L'ultima è stata l'Inter nel 2010. Dall'altra parte c'è il Real, che non perde una finale Uefa dal 1983. L'ultimo a mettergli i bastoni tra le ruote è stato Alex Ferguson. Allenava l'Aberdeen e vinse la Coppa delle Coppe. Per Gasp è una questione di prestigio. “Giochiamo contro la squadra più titolata al mondo, dobbiamo fare una grande gara”.

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L'incrocio con Ancelotti è storico. Lui e Gian Piero si conoscono dai tempi dei giovanili della Juve. Carletto ha allenato la prima squadra, Gasperini la Primavera: “È un riferimento per tutti. Abbiamo fatto il corso a Coverciano insieme, ci conosciamo dai tempi della Juventus. Ho un rapporto di grande stima. Sono amico del suo preparatore tra l'altro, Antonio Pintus: abbiamo lavorato insieme Certo, lui è abituato a giocare partite di questo tipo, ma per me è un grande traguardo”. Davanti potrebbe giocare subito Retegui, appena preso dal Genoa: “È pronto per giocare dall'inizio, come tutti gli altri. Lookman, ad esempio, è tra i giocatori più in forma. Sulla carta il pronostico è ancora più chiuso rispetto a quello contro il Bayer Leverkusen, ma la motivazione è alta. Capitolo forfettario. Gasperini ha cercato di sdrammatizzare: “Non posso sbagliare la formazione stavolta, ma anche in altre occasioni abbiamo giocato ottime partite pur avendo a disposizione pochi uomini. Io chiedo sempre ai miei di fare una bella partita. Conta solo questo”.