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Guerra Ucraina – Russia, le news di oggi. Kiev: “Non ci interessano annessioni, ora controlliamo 74 insediamenti”. Mosca all’Onu: “Se ne pentiranno”


L’Ucraina non cerca di impadronirsi di territori stranieri: Kiev non è interessata a conquistare il territorio della regione di Kursk, “gli obiettivi delle Forze armate dell’Ucraina sono solo le strutture militari e contingenti militari” russi. Così il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Heorhii Tyhiy.

Intanto Mosca ha fatto sapere che le forze russe hanno respinto i nuovi tentativi di quelle ucraine di avanzare nel territorio della regione di Kursk mentre altri 2.000 civili hanno lasciato nelle ultime 24 ore le aree dei combattimenti in corso nella regione russa di Kursk, dove dal 6 agosto è in corso un’incursione delle forze ucraine

Zelensky: “Avanziamo a Kursk, controlliamo 74 insediamenti”

L’Ucraina ora controlla 74 insediamenti nella regione di confine russa di Kursk, ha affermato il presidente Volodymyr Zelensky. “Ci sono 74 insediamenti sotto il controllo dell’Ucraina”, ha affermato Zelensky nel suo discorso serale, rilanciato su Telegram. Secondo la versione russa, gli insediamenti controllati dalle forze ucraine a Kursk sono 28.

Polonia: da Boeing 96 elicotteri Apache per 10 miliardi dollari

La Polonia ha firmato un accordo “storico” con la società americana Boeing per l’acquisto di 96 elicotteri da combattimento AH-64E Apache per 10 miliardi di dollari. Il nuovo contratto rientra in un processo di modernizzazione senza precedenti dell’esercito polacco, accelerato dall’invasione russa dell’Ucraina. Durante una cerimonia ufficiale, il ministro della Difesa polacco Wladyslaw Kosiniak-Kamysz e il suo vice Pawel Bejda hanno detto che il prezzo pagato è “un’assicurazione per il nostro Paese, una garanzia della nostra libertà”. La Polonia diventerà così il più grande utilizzatore di questi dispositivi al mondo dopo gli Stati Uniti; gli Apache sostituiranno gli elicotteri Mi-24 di progettazione sovietica. Secondo l’ambasciatore americano a Varsavia, Mark Brzezinski, gli elicotteri “rafforzano la capacità della Polonia e della NATO di affrontare le minacce attuali e future”. In questi giorni, il Paese sta firmando anche altri accordi analoghi con imprese americane: ieri, un contratto da 1,13 miliardi di euro per la produzione di 48 lanciamissili antiaerei Patriot, e venerdì scorso ha acquistato centinaia di missili aria-aria per 855 milioni di dollari. L’esercito polacco conta oltre 200 mila militari, è il terzo della Nato dopo Usa e Turchia e il più potente d’Europa. Quest’anno, alla difesa è destinato oltre il 4% del Pil, pari a circa 33 miliardi di dollari.

Mosca a Onu, Kiev ha scelto via dell’escalation, se ne pentirà

L’incursione ucraina nella regione russa di Kursk “è la migliore smentita per tutti i nostri partner internazionali che sostenevano che il regime di Kiev fosse orientato verso una soluzione pacifica della crisi ucraina. La risposta è stata ricevuta ed è una scelta inequivocabile a favore dell’escalation e dell’azione militare. Non dite poi che non vi avevamo avvertito”. Lo ha dichiarato il primo vice rappresentante permanente della Russia presso le Nazioni Unite, Dmitry Polyansky, durante una riunione informale del Consiglio di Sicurezza sui “crimini delle forze armate ucraine e dei battaglioni nazionali”. Lo riporta l’agenzia Tass. Polyanskyy ha sottolineato che l’attacco dell’esercito di Kiev “è un passo di cui l’Ucraina senza dubbio si pentirà amaramente”.

Ue versa 4,2 miliardi di primo pilastro “facility”

La Commissione europea ha erogato il primo pagamento regolare di circa 4,2 miliardi nell’ambito della Ukraine Facility, portando a 12 miliardi il totale dei finanziamenti UE finora erogati al governo ucraino nell’ambito dello strumento. Come informa una nota di Bruxelles, a seguito della richiesta di pagamento presentata dall’Ucraina, il Consiglio ha approvato la valutazione della Commissione secondo cui l’Ucraina ha soddisfatto in modo soddisfacente i nove indicatori di riforma collegati al primo pagamento trimestrale regolare. Tali condizioni, che riguardano la gestione delle finanze pubbliche, la governance delle imprese statali, il contesto imprenditoriale, l’energia e lo sminamento, sono state stabilite nel Piano per l’Ucraina. Il pagamento odierno fa seguito ai pagamenti iniziali effettuati nell’ambito dello strumento, vale a dire 6 miliardi di euro in finanziamenti ponte e 1,9 miliardi di euro in prefinanziamenti, e testimonia la rapida attuazione del piano per l’Ucraina, secondo la Commissione. E’ previsto che per il periodo 2024-2027 saranno forniti nell’ambito dello strumento dell’UE per l’Ucraina fino a 50 miliardi di euro in sovvenzioni e prestiti, per sostenere gli sforzi del paese volti a sostenere la stabilità macrofinanziaria, promuovere la ripresa a breve termine nonché ricostruire e modernizzare attuando al tempo stesso le principali misure riforme per il suo percorso di adesione all’UE. Il finanziamento a sostegno del piano per l’Ucraina è subordinato al rispetto degli indicatori di riforma e di investimento trimestrali prestabiliti e approvati dal Consiglio.

Mosca nomina Dyumin responsabile della risposta all’offensiva ucraina a Kursk

Vladimir Putin ha nominato Aleksei Dyumin, consigliere del Cremlino per l’industria della difesa, responsabile della risposta militare all’offensiva delle forze ucraine oltre confine, nella regione di Kursk, ha reso noto il deputato Nikolai Ivanov, eletto proprio a Kursk.

“Dyumin – nato a Kursk quasi 52 anni fa – è stato convocato ieri e gli è stato affidato il compito di supervisionare l’operazione anti terrorismo”, ha affermato Ivanov in una intervista all’emittente Rtvi, rilanciata dal Moscow Times, in cui ha confermato quanto anticipato da alcuni blogger militari.

Dyumin era presente ieri alla riunione di Putin con i governatori delle regioni di confine con l’Ucraina. La sua nomina, sottolinea il blog Rybar, è da interpretare come il segno del malumore di Putin nei confronti dei vertici militari e della sicurezza. Non vi è ancora alcuna conferma da parte del Cremlino.

La carità del Papa, giunti a Kharkiv i tir con gli aiuti

La carità del Papa arriva nel cuore del conflitto in Ucraina, a Kharkiv, la regione tra quelle maggiormente colpite dai bombardamenti russi. I camion con cibo (in particolare quello a lunga conservazione), prodotti alimentari per i bambini e per l’igiene personale, abiti, medicinali e altri beni di prima necessità sono giunti ieri, 12 agosto, dopo circa quattro giorni dalla partenza da Roma, lo scorso giovedì 8. Tutta l’operazione è stata gestita, come sempre, dal Dicastero per la Carità guidato dal cardinale elemosiniere Konrad Krajewski. Lo riferisce Vatican News.
A questa nuova opera di carità del Papa – che dall’inizio della guerra ha continuamente inviato doni per la popolazione provata dal conflitto, di cui si è fatto latore personalmente lo stesso Krajewski in una decina di viaggi in Ucraina – ha collaborato un gruppo di Guardie Svizzere. I giovani soldati si sono recati nella Basilica romana di Santa Sofia e lì hanno caricato per alcune ore i tir manualmente, così da riempirli di scatoloni fino al tetto.
I beni inviati da Roma sono quindi arrivati nella regione di Kharkiv e condivisi anche con la locale Chiesa greco-cattolica. In un video – giunto ai media vaticani – il vescovo greco-cattolico Vasyl Tuchapets, dell’Esarcato di Kharkiv, ringrazia il Papa e la Santa Sede per questo gesto di vicinanza. Alle sue spalle si vede la cattedrale di San Nicola, dove è stato allestito un centro di raccolta degli aiuti. “Sia lodato Gesù Cristo. Nella nostra cattedrale sono arrivati gli aiuti umanitari da Roma. Vorrei soprattutto ringraziare don Marco Semehen che ha organizzato la raccolta per le persone di Kharkiv che soffrono a causa della guerra. Ringrazio l’Associazione di Santa Sofia, i volontari e i membri della comunità di Roma che hanno preparato e spedito questi aiuti. Sono arrivati prodotti che la gente chiede sempre e anche altre cose di cui ha bisogno”.
In modo particolare l’esarca Tuchapets esprime la sua gratitudine al cardinale Krajewski per questi aiuti e la Santa Sede per il suo supporto. “Ultimamente – dice – tanta gente è stata evacuata dai luoghi vicino al confine con la Russia, in particolare da Vovchansk e Lyptsi, dove sono in corso i combattimenti. Tante di queste persone sono arrivate a Kharkiv e vengono da noi ogni giorno a chiedere cibo e altre cose essenziali come lenzuola e stoviglie, perché spesso sono dovuti scappare soltanto con i documenti in mano per salvare la propria vita. Quindi questi aiuti umanitari sono veramente importanti e ringrazio ancora tutti i benefattori che hanno accolto il nostro appello e hanno deciso di aiutare la gente di Kharkiv che soffre dalla guerra. Preghiamo per tutti i benefattori. Che Dio vi benedica”.
Soddisfatto si dice pure il cardinale Krajewski che, raggiunto da Radio Vaticana – Vatican News, commenta: “È veramente una gioia ricevere la notizia che i tir con i doni del Santo Padre e di tanti romani è arrivato a destinazione in Ucraina. Prima non era possibile rivelare il luogo per questioni di sicurezza. Si tratta delle zone più bombardate dove la gente soffre moltissimo”.

Mosca protesta con Chisinau per notizie su F-16 in Moldavia

L’incaricato d’affari presso l’ambasciata della Moldavia in Russia è stato convocato oggi presso il ministero degli Esteri, che gli ha espresso la “seria preoccupazione” di Mosca per notizie apparse su media russi e moldavi circa la possibilità che jet F-16 forniti da Paesi occidentali all’Ucraina siano “basati in Moldavia e che da lì compiano missioni per bombardare il territorio russo”.
Il ministero degli Esteri russo, si legge in un comunicato, ha inoltre stigmatizzato “la militarizzazione in corso della Moldavia e la conduzione di esercitazioni congiunte delle forze del Paese con contingenti di Stati membri della Nato”, e ha invitato Chisinau ad “aderire strettamente al suo status neutrale” e a “non intraprendere iniziative che potrebbero contribuire alla escalation della crisi ucraina”. Il ministero degli Esteri moldavo, citato dall’agenzia Moldpres, ha definito quelle citate dalla parte russa come “fake news online” e ha assicurato che “la Repubblica di Moldavia non ospita e non ospiterà armamenti ed equipaggiamenti militari, compresi aerei destinati all’Ucraina”.

Il Tribunale di Mosca multa Telegram per 4 milioni di rubli per fake news sull’invasione dell’Ucraina

Il Tribunale di Mosca multa Telegram per 4 milioni di rubli (poco più di 40mila euro) per non aver rimosso informazioni ritenute false sulle attività delle Forze armate russe durante l’invasione dell’Ucraina. Si tratta della pena massima per questo tipo di infrazioni amministrative, considerate un reato dalla legge russa. Dall’inizio dell’invasione, la Russia ha già imposto numerose sanzioni di questo tipo a diverse applicazioni di social media, messaggistica e fornitori di servizi Internet. Il tribunale distrettuale di Tagansky è intervenuto dopo che Telegram si è rifiutata di rimuovere i contenuti incriminati dal suo servizio, a seguito della denuncia presentata dal Roskomnadzor, il servizio federale per la supervisione delle comunicazioni, della tecnologia dell’informazione e dei mass media.

Mosca: “Respinti nuovi tentativi ucraini di avanzare nel Kursk”

Le forze russe continuano a respingere i tentativi di quelle ucraine di avanzare nel territorio della regione di Kursk, ha affermato oggi il ministero della Difesa di Mosca. Inoltre, secondo quanto si legge in un comunicato, le forze aeree e missilistiche russe hanno colpito le riserve delle forze armate ucraine nelle aree di Miropol, Mogritsa e Petrushevka nella regione ucraina di Sumy. Il ministero russo afferma che nelle ultime 24 ore sono stati eliminati 420 militari ucraini, portando il totale a 2.030 militari dall’inizio dell’incursione, il 6 agosto scorso

Kiev: “Non ci interessa l’annessione del territorio di Kursk”

L’Ucraina non cerca di impadronirsi di territori stranieri: Kiev non è interessata a conquistare il territorio della regione di Kursk, “gli obiettivi delle Forze armate dell’Ucraina sono solo le strutture militari e contingenti militari” russi. Così il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Heorhii Tyhiy, riporta Rbc-Ucraina. “È stata la Russia a portare la guerra in Ucraina ed è giusto che ora questa guerra ritorni in territorio russo – ha aggiunto -. Quanto prima la Russia accetterà di ristabilire una pace equa, tanto prima cesseranno le incursioni ucraine sul territorio russo”

Kiev: “Stiamo raggiungendo i nostri obiettivi nel Kursk”

Le Forze armate dell’Ucraina stanno raggiungendo i loro rispettivi obiettivi nella regione (russa, ndr) di Kursk e continueranno ad agire nella misura necessaria per la sicurezza e la difesa dell’Ucraina: lo ha detto il portavoce del ministero degli Esteri ucraino, Heorhii Tyhiy, come riporta Rbc-Ucraina. L’operazione, ha aggiunto, “impedisce alla Russia di trasferire ulteriori unità nella regione (ucraina, ndr) di Donetsk e complica la sua logistica militare”

I russi annunciano una nuova evacuazione nella regione di Kursk

Le autorità del distretto di Bolshesoldatsky della regione russa di Kursk, dove l’Ucraina sta conducendo un’operazione militare dal 6 agosto, hanno annunciato che la popolazione è stata evacuata a causa dell’instabilità della situazione nell’area. “Finora non c’è stata alcuna evacuazione nel nostro distretto. Chi voleva, se ne è andato da solo e nessuno si è opposto. Oggi abbiamo iniziato a raccogliere dati sulle persone che hanno bisogno di essere evacuate”, ha scritto il leader locale Vladimir Zaitsev sul suo canale Telegram. Circa 10.000 persone vivono nel distretto di Bolshesoldatski, che confina con il distretto di Sudzha, il primo obiettivo dell’incursione ucraina. E’ vicino alla città di Kurchatov, che ospita la centrale nucleare di Kursk, e al capoluogo regionale, con una popolazione di circa 430.000 abitanti

Kiev, bombe russe a Nord: blackout temporanei nel Chernihiv

Le forze russe hanno colpito la notte scorsa infrastrutture elettriche nella regione di Chernihiv, nell’Ucraina settentrionale, provocando blackout in alcuni distretti: lo ha reso noto su Telegram il gestore della rete nazionale ucraina Ukrenergo. Questa mattina, ha aggiunto, l’erogazione di energia elettrica era stata ripristinata su tutta la rete interessata

Kara-Murza alla Cnn: “Ero certo che mi avrebbero ucciso”

Vladimir Kara-Murza, politico russo d’opposizione e critico accanito del presidente Putin, ha descritto la tortura psicologica subita durante 11 mesi di isolamento, dicendo di aver temuto per la sua vita in una cella siberiana. Kara-Murza ha parlato per la prima volta alla Cnn dopo essere stato rilasciato il primo agosto, nell’ambito del più grande scambio di prigionieri tra Stati Uniti e Russia dalla Guerra Fredda. E quando lo hanno trasferito prima della liberazione, era certo che lo avrebbero ucciso. Kara-Murza, cittadino britannico-russo, è stato liberato insieme agli americani Evan Gershkovich, Paul Whelan e Alsu Kurmasheva. Ha raccontato: “Poco più di due settimane fa, ero ancora nella mia cella d’isolamento in una colonia penale di regime severo in Siberia. Ero certo che avrei finito la mia vita in prigione, e ora sono qui, in uno studio a New York, accanto a mia moglie… Sembra di guardare un film, un film davvero bello, ma è ancora surreale”. Condannato a 25 anni per tradimento per essersi espresso contro la guerra di Putin in Ucraina, Kara-Murza ha trascorso due anni e mezzo nelle prigioni russe, di cui 11 mesi in isolamento. Ha potuto parlare con sua moglie solo una volta e con i suoi tre figli due volte

Usa: “Putin lasci l’Ucraina se non vuole le truppe di Kiev nel Kursk”

Se l’incursione armata ucraina nella regione russa di Kursk non piace a Mosca, il presidente russo Vladimir Putin “può semplicemente andarsene dall’Ucraina”: lo ha detto in conferenza stampa il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale statunitense, John Kirby. “Questa è la guerra di Putin contro l’Ucraina. E se la cosa non gli piace, se la cosa lo mette un po’ a disagio, allora c’è una soluzione semplice: può semplicemente andarsene dall’Ucraina e farla finita”, ha affermato Kirby rispondendo a chi gli chiedeva un commento sulle azioni di Kiev nella regione di Kursk

Usa: “Putin disperato, pericolosa alleanza con Corea Nord”

Il presidente russo Vladimir “Putin è disperato. Cerca disperatamente assistenza e capacità militare…e si sta rivolgendo con disperazione a Paesi come l’Iran e la Corea del Nord per chiedere aiuto”: questo “è pericoloso, ovviamente, per la popolazione ucraina, visto che questi missili continuano a piovere su di loro e sulle loro infrastrutture energetiche. Ma è pericoloso anche per la regione indopacifica”. Lo ha detto il portavoce del Consiglio per la sicurezza nazionale statunitense, John Kirby

Financial Times: “La Russia addestrata ad attaccare siti in Europa con missili con capacità nucleari”

La marina russa è preparata a colpire con missili nucleari siti molto all’interno dell’Europa. Lo rivelano file segreti visionati dal Financial Times, secondo cui, in un potenziale conflitto con la Nato, verrebbero presi di mira obiettivi lontani come la costa occidentale della Francia e Barrow-in-Furness nel Regno Unito. In una trentina di file mostrati da fonti occidentali al quotidiano britannico, sono dettagliati i piani dell’invasione su vasta scala dell’Ucraina che contemplavano anche la possibilità di un confronto militare con la Nato. In questo caso la marina russa avrebbe dovuto colpire ben oltre la frontiera con i Paesi dell’Alleanza con una serie di attacchi travolgenti in tutta l’Europa occidentale. I file contengono anche la simulazione di un attacco con armi nucleari tattiche nelle prime fasi di un conflitto con una grande potenza mondiale

007 Mosca: “Gli Usa vogliono sostituire Zelensky con l’ex ministro degli Interni”

L’amministrazione americana intenderebbe lanciare una “potente campagna d’informazione” per “screditare” Volodymyr Zelensky e “costringerlo a lasciare il suo incarico”. E’ quanto si legge in un rapporto del Servizio di intelligence straniero russo Svr riportato dall’agenzia di stampa Ria Novosti. Secondo lo stesso report sarebbe stato individuato anche il suo successore ovvero l’ex ministro degli Interni Arsen Avakov considerato idoneo “per i suoi stretti legami con le formazioni nazionaliste ucraine e i suoi continui contatti con i leader dei Paesi europei”. Questo – viene spiegato – “consentirebbe all’Occidente di prepararsi meglio ai negoziati con la Russia”

Attacco russo nel nord-est: un ferito

Una persona è rimasta ferita la notte scorsa in seguito ad un attacco russo contro la città di Sumy, nell’Ucraina nord-orientale, che ha preso di mira le infrastrutture critiche locali: lo ha reso noto l’amministrazione militare dell’omonima regione. In seguito all’attacco, hanno aggiunto le autorità, un quartiere della città è rimasto temporaneamente senza elettricità e gas

Aeronautica: “Allerta per raid aerei in tutta l’Ucraina”

L’aeronautica militare di Kiev ha lanciato l’allarme subito dopo l’alba: “L’intero paese è sotto allerta per raid aerei russi”

Kiev, attacco con droni a infrastrutture civili a Chernihiv. Non ci sarebbero vittime

Secondo quanto riporta Ukrinform l’ultimo attacco russo nella regione di Chernihiv ha preso di mira siti di infrastrutturali civili. “Abbiamo assistito a diversi attacchi di droni nemici. Infrastrutture civili. Finora, nessuna vittima. I servizi competenti stanno eliminando le conseguenze”, ha scritto Viacheslav Chaus, capo dell’amministrazione militare della regione.

Ucraina: Aiea, cause incendio Zaporizhzhia al momento non chiare

L’Agenzia internazionale per l’energia atomica (Aiea) afferma di non essere al momento in grado di “trarre conclusioni definitive” sulle cause dell’incendio di due giorni fa alla centrale nucleare ucraina di Zaporizhzhia. L’Aiea specifica tuttavia come sia “improbabile” che il rogo possa essere partito “dalla base della torre di raffreddamento”, aggiungendo di non aver trovato “resti di pneumatici o di droni” durante il suo sopralluogo di ieri alla struttura. In un comunicato pubblicato sul suo sito internet, l’Aiea spiega che “a seguito della richiesta di valutare immediatamente l’impatto dell’incendio” i suoi esperti hanno avuto ieri mattina “accesso all’area”. Durante la visita della squadra alla torre di raffreddamento “è stato stabilito che il danno era molto probabilmente concentrato all’interno” della struttura, con aree bruciate nelle apparecchiature “più in alto”. Il direttore generale dell’Aiea, Rafael Grossi, specifica che “per motivi di sicurezza” ai suoi esperti “non è stato consentito l’accesso” a due luoghi specifici interessati dall’incendio e che un ulteriore sopraluogo verrà richiesto nelle prossime ore. L’Agenzia internazionale per l’energia atomica ribadisce che “la sicurezza nucleare dell’impianto non è stata compromessa, e che non è presente materiale radioattivo nell’area delle torri”. La portavoce del ministero degli Esteri russo Maria Zakharova ha accusato l’Ucraina di “terrorismo nucleare” per l’incendio a Zaporizhzhia, che secondo Mosca è stato provocato da un bombardamento delle forze di Kiev. Da parte sua, il presidente ucraino Zelensky ha accusato gli “occupanti russi” di avere appiccato l’incendio nella centrale.

Ucraina, allerta antiaerea nella regione russa di Kursk

L’allerta antiaerea è scattata in queste ore nella regione russa di Kursk, teatro dell’offensiva oltreconfine delle forze ucraine. Lo riporta l’agenzia di stampa Tass. “Pericolo di attacco di droni. State attenti. Le forze di difesa aerea sono pronte a respingere un possibile assalto”, ha scritto il governatore ad interim Alexey Smirnov sul suo canale Telegram.



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