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Incendi auto elettriche, è caos: manca un metodo standard per spegnere le fiamme


Mobilità verde sotto accusa anche negli Usa. dopo il clamoroso rogo della Mercedes Eqe in Corea del Sud: nonostante la grandissima diffusione, per le batterie al litio non esiste ancora una soluzione ufficiale in caso di fiamme

Gianluigi Giannetti

13 agosto 2024 (modifica alle 13:17) – MILANO

Vendita veloce il tono della polemica dopo l'incendio di una Mercedes Eq a Incheon, in Corea del Sud il primo agosto scorso, che ha portato alla distruzione di ulteriori 70 veicoli ospitati nello stesso parcheggio sotterraneo. Alle reazioni forti del governo di Seoul segue ora anche negli Stati Uniti una riflessione piuttosto seria sulla sicurezza delle batterie al litio destinate ad auto elettrica e ai mezzi di micromobilità urbana. Una attenzione che, va detto, arriva ormai ad anni di distanza dall'inizio della diffusione di questi veicoli sulle nostre strade. Secondo quanto si riferisce alla testata Notizie automobilistichesoltanto nella città di New York dal 2019 ad oggi, si sono registrati 733 casi di incendio di vetture elettriche ed e-bikecon la morte di 29 persone e il ferimento di 442. Una escalation guardando anche ai numeri del 2023con 268 incedi di batterie al litio, 18 vittime e 150 feriti. Dati allarmanti che chiamano in causa tanto l'auto elettrica che il gran numero di mezzi destinati ai servizi di consegne cittadine, questi ultimi vigilati ancora meno per quanto riguarda gli standard di qualità degli accumulatori e il loro stato di utilizzo. Dopo le generiche raccomandazioni avute finora dalla Amministrazione nazionale per la sicurezza del traffico autostradale degli Stati Unitiche invitava ad un controllo della qualità sulle batterie prima della loro installazione, negli Usa si preparano ad intervenire finalmente tanto il Senato che la Camera dei Rappresentanticon due iniziative che in 180 giorni di tempo porteranno alla richiesta di certificazione per ogni accumulatore utilizzato su veicoli di micromobilità, aprendo la strada al passaggio successivo, cioè quello di una patente federale di sicurezza per lei batteria per auto. Attestazione che inevitabilmente potrà fare da stimolo a misure analoghe anche in EuropaLa domanda più disarmante però resta. Prima di iniziare una diffusione così ampia dei veicoli elettrici, non si è pensato a ideare tecniche di spegnimento specifiche per batterie al litio, in caso di incendio? La la risposta sembra negativa.

Fuga termica

Abbiamo già approfondito quali siano le differenze tra le varie tipologie di batteriama è ovvio che il riferimento è attualmente quello degli accumulatori a ioni di litio. Il sovraccarico olio surriscaldamento della batteria, l'esposizione ad temperatura altanon tasso di scarico troppo elevatonon cortocircuito e uno danno da impatto o foratura. Queste le eventualità che portano al potenziale aumento incontrollato della temperaturacon l'incendio che ne è solo la conseguenza. Il fenomeno non è venuto fuga termica ovvero quella fuga termica che altro non è se l'incapacità sopravvenuta per una singola cella di contenere e trattenere la temperaturache vendita in modo vertiginosoinnescata da reazioni chimiche che generano calore e pressione, fino alla fuoriuscita di fluido infiammabile verso la parte restante del pacco batteria. Lo spegnimento dell'incendio poi è reso complesso innanzitutto dalla presenza dell'elettrolital'elemento liquido che divide i due poi costituiti spesso da un solvente a sua volta infiammabile. In ballo c'è poi anche capacità del litio di reagire con acquasviluppando idrogenoanche lui infiammabile. Mancando ancora uno standardl'eventuale utilizzo di acqua lo Schiuma composte da essa non ha come scopo quello di estinguere la fiamma, ma quello di raffreddare la temperatura appunto della porzione di batteria ancora integra, nei limiti del possibile. Anche l'irroramento di anidride carbonica o azoto hanno effetti solo sulla fiamma. Ciò che manca è dunque un metodo risolutivo e certificato per abbassare la temperatura specificatamente diretto alle batterie al litio. Intervenendo, a questo punto, solo dopo aver avviato la loro diffusione di massa.





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