Istruzione

Ius Scholae, la proposta di Forza Italia infiamma la maggioranza (Lega contraria) e apre al dialogo con le opposizioni – Orizzonte Scuola Notizie


L'ipotesi di concedere la cittadinanza ai giovani stranieri che hanno completato un ciclo di studi in Italia, il cosiddetto Ius Scholae, ha acceso un nuovo fronte di scontro all'interno della maggioranza.

A innescare la polemica è stata una dichiarazione di Forza Italiache se è disponibile a valutare l'introduzione di questa normativa. La reazione della Lega non si è fatta attendere, con accuse di voler reintrodurre lo Ius Soli “dalla finestra” e di voler assecondare le richieste della sinistra.

Lo scontro Forza Italia-Lega

Come già dettola miccia è stata accesa da un post della Legacorredato da un fotomontaggio di Silvio Berlusconi ed Elly Schlein, in cui si accusava Forza Italia di voler rilanciare lo Ius Soli. Immediata la replica di Raffaele Neviportavoce di Forza Italia, che ha ribadito la contrarietà del partito allo Ius Soli, ma ha aperto alla possibilità di valutare lo Ius Scholae, definendolo uno strumento per favorire l'integrazione.

La presa di posizione di Forza Italia ha scatenato la reazione indignata della Lega. Il deputato Rossano Sasso ha definito lo Ius Scholae uno “Ius Soli mascherato”, sostenendo che la scuola italiana non è in grado di garantire una reale integrazione a causa della presenza di “classi ghetto”.

Dalle opposizioniinvece, sono arrivati ​​segnali di apertura verso la proposta di Forza Italia. Carlo Calenda (Azione) ha parlato di “ottima notizia”, invitando il PD a cercare una convergenza su questa proposta. Sulla stessa linea Raffaella Paita (Italia Viva) e Riccardo Magi (+Europa), che hanno definito lo Ius Scholae una “norma di civiltà e buon senso”.

La proposta di Forza Italia riapre un dibattito complesso e delicato, che vede contrapposte visioni diverse sul tema dell'immigrazione e dell'integrazione. Da un lato, chi ritiene che la cittadinanza debba essere concessa solo a chi nasce da genitori italiani o la richiede dopo un lungo percorso di residenza e integrazione. Dall'altro, chi sostiene che la cittadinanza deve essere riconosciuta anche a chi, pur essendo nato in un altro Paese, ha completato un ciclo di studi in Italia, dimostrando di volersi integrare e di voler contribuire al futuro del Paese.



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