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«A Gaza situazione gravissima. Cessino le armi e non si allarghi il conflitto»



In un mondo lacerato dalle tensioni sociali e dalle guerre che sembrano non avere soluzione, Papa Francesco ha rivolto un accorato appello alla Vergine Maria, Regina della Pace, nella giornata in cui la Chiesa universale celebra l'Assunzione della Beata Vergine Maria in Cielo, il 15 agosto. Durante l'Angelus, il Pontefice ha affidato ai piedi della Madonna le ansie ei dolori dei numerosi Paesi devastati dai conflitti e dalle divisioni.

Con un tono pieno di preoccupazione e speranza Francesco ha menzionato in particolare le situazioni critiche in Ucraina, Medio Oriente, Palestina, Israele, Sudan e Myanmar. Questi Paesi, tormentati da guerre, violenze e instabilità, sono al centro delle preghiere del Santo Padre, che ha implorato l'intercessione della Madre Celeste affinché ottenga per tutti la consolazione, la serenità e la concordia.

Il Papa ha sottolineato l'urgenza di porre fine alle brutalità, invocando una tregua che possa aprire la strada a negoziati seri e duraturi. La sua supplica si estende non solo ai leader mondiali ma anche a tutte le persone di buona volontà, esortandole a unirsi in preghiera per la pace e a lavorare attivamente per costruire un futuro migliore.

L'Assunzione di Maria, ricorrenza che celebra la glorificazione della Madre di Cristo, diventa così un momento di riflessione profonda e di preghiera intensa per la pace nel mondo.

In un tempo segnato da divisioni e conflitti, l'appello del Pontefice risona come un monito universale: non possiamo restare indifferenti di fronte alle sofferenze altrui. La pace, ha sempre ribadito, è possibile solo attraverso il dialogo, la comprensione reciproca e l'intercessione divina. E in questo cammino di pace, la Vergine Maria, Madre di tutti i popoli, ci accompagna con il suo amore materno, guidandoci verso un futuro di serenità e armonia.

Di seguito il testo integrale dell'Angelus

Cari fratelli e sorelle, buongiorno!

Oggi celebriamo la Solennità dell'Assunzione della Vergine Maria e, nel Vangelo della Liturgia, contempliamo la giovane fanciulla di Nazareth che, appena ricevuto l'annuncio dell'Angelo, si mette in viaggio per andare a trovare sua cugina.

È bella questa espressione del Vangelo: «si mise in viaggio» (Lc 1,39). Significa che Maria non considera un privilegio la notizia che ha ricevuto dall'Angelo ma, al contrario, esce di casa e si mette in cammino, con la fretta di chi desidera annunciare quella gioia agli altri e con la premura di mettersi al servizio della cugina . Questo primo viaggio, in realtà, è una metafora di tutta la sua vita, perché da quel momento Maria sarà sempre in cammino: sempre sarà in cammino alla sequela di Gesù, come una discepola del Regno. E, alla fine, il suo pellegrinaggio terreno si conclude con l'Assunzione al Cielo dove, insieme a Suo Figlio, gode per sempre la gioia della vita eterna.

Fratelli e sorelle, non dobbiamo immaginare Maria «come una statua immobile di cera», ma in Lei possiamo vedere una «sorella… con i sandali logori… e con tanta stanchezza» (C. Carretto, Beata te che hai credutoRoma 1983, pag. 13), per il fatto di aver camminato dietro al Signore e incontro ai fratelli, concludendo poi il suo viaggio nella gloria del Cielo. In questo modo, la Vergine Santa è Colei che ci precede nel cammino – ci precede, Lei –, ricordando a tutti noi che anche la nostra vita è un viaggio, un viaggio continuo verso l'orizzonte dell'incontro definitivo. Preghiamo la Madonna perché ci aiuti in questo viaggio verso l'incontro con il Signore.

Italiano: ______________________

Dopo l'Angelus

Cari fratelli e sorelle!

a Maria Regina della pace, che contempliamo oggi nella gloria del Paradiso, vorrei affidare ancora una volta le ansie ei dolori delle popolazioni che in tante parti del mondo soffrono a causa di tensioni sociali e guerre. Penso in particolare alla martoriata Ucraina, al Medio Oriente, Palestina, Israele, al Sudan e al Myanmar. Ottieni la nostra Madre celeste per tutti consolazione e un futuro di serenità e di concordia!

Continuare a seguire con preoccupazione la gravissima situazione umanitaria a Gaza e chiedersi ancora una volta che si cessi il fuoco su tutti i fronti, che si liberino gli ostaggi e si aiuti la popolazione stremata. Incoraggiamento tutti a compiere ogni sforzo perché il conflitto non si allarghi ea percorrere le vie del negoziato affinché questa tragedia finisca presto! Non dimentichiamo: la guerra è una sconfitta.

Il mio pensiero si volge ora alla Grecia, che in questi ultimi giorni sta combattendo un gravissimo incendio, sviluppatosi al nordest di Atene. Decine di migliaia sono già evacuati, molte famiglie sono rimaste senza casa, migliaia di persone debbono far fronte a terribili disagi e, oltre agli immensi danni materiali, si sta creando un disastro ambientale. Prego per le vittime ei feriti, assicuro la mia vicinanza a quanti sono provati da questo grave evento, confidando che possano essere sostenuti dalla comune solidarietà.

E saluto tutti voi, romani e pellegrini provenienti da diversi Paesi, in particolare, gli Scout AGESCI di Cornedo Vicentino, ei ragazzi dell'Immacolata. Vi ringrazio della vostra presenza; vi auguro una buona festa della Madonna Assunta e, per favore, fratelli e sorelle, non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!





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