Viaggi

L’essenza degli Stati Uniti fra fiumi, hotel e storie di confine


L'Edmund Pettus Bridge di Selma, con la sua anima di acciaio, potrebbe presto essere attraversato anche da Kamala Harris, vicepresidente americana e candidata democratica alle elezioni del novembre prossimo. Su questo storico ponte dell'Alabama, infatti, il Reverendo Martin Luther King fu protagonista delle marce per i diritti dei neri americani del marzo del 1965, che segnarono un momento cruciale per la conquista della parità. Proprio dall'Alabama può iniziare un viaggio alla scoperta delle cittadine meno conosciute eppure più sorprendenti degli Stati Uniti dove, lontano dalle folle di turisti che percorrono spesso i medesimi itinerari, si può percepire al meglio lo spirito pionieristico del popolo a stelle e strisce e ripercorrerne la storia. Montgomery, la capitale dell'Alabama, è la culla del civismo americano: in Court Square Fountain si svolgeva nel XIX secolo il mercato degli schiavi e proprio accanto alla piazza dove si erge si trova la fermata dell'autobus dove la celebre Rosa Parks si rifiutò , per prima, di cedere a un bianco il proprio posto nella vettura.

L'Edmund Pettus Bridge di Selma, in Alabama

A quella vicenda, accaduta il 1 dicembre 1955, è dedicato il Rosa Parks Museum, nell'università di Troy, con informazioni, mostre e alcuni manufatti del movimento del “boicottaggio degli autobus di Montgomery”. Tocca il cuore anche varcare la soglia della Dexter Avenue King Memorial Baptist Church e sfiorare il pulpito dal quale Martin Luther King pronunciava i suoi sermoni politici. Anche il Freedom Monument Sculpture Park rappresenta una tappa imprescindibile sulla riva dell'Alabama River, anche per le opere di Kehinde Wiley, artista contemporaneo che ha firmato fra gli altri ritratti quello di Barack Obama alla Smithsonian Gallery. Infine, al Memoriale Nazionale per la Pace e la Giustizia si ripercorre tutto il faticoso percorso che ha portato alla parità.

Monumento nazionale per la pace e la giustizia a Montgomery, Alabama

Dall'Alabama si può raggiungere la confinante Florida, spingendosi sino a quella lingua lussureggiante costituita dalle Everglades, il cui Parco Nazionale preserva la palude, dall'estensione infinita di 6mila chilometri quadrati: arrivare poco prima che cali il sole consente di entrare in intimità e sintonia col paesaggio acquitrinoso e le sue creature, soprattutto coccodrilli e alligatori che battono le dentature producendo un suono al tempo stesso sinistro e ammaliante. Da pochi mesi ha riaperto lo storico Flamingo Lodge, hotel inaugurato negli anni Sessanta e che era chiuso dal 2005 a causa dei danni di una tempesta, e unico autorizzato ad ospitare viaggiatori in questa Riserva della Biosfera e Zona Umida d'Interesse Internazionale.

Flamingo Lodge in Florida

Il glamping nelle sue eco-tende significa svegliarsi sotto un nugolo di fenicotteri che sorvolano il cielo, solo una delle esperienze che regalano le Everglades, come visitare l'eccentrico (in pratica è un emporio dentro un palafitta) Smallwood Store, inaugurato nel 1906, per acquistare gli oggetti artigianali prodotti dalla tribù indiana Seminole, oppure inoltrarsi nella macchia fitta di vegetazione del Big Cypress Swamp.

Da Miami, in volo verso nord si raggiunge Saint Paul, capitale del Minnesota, al confine con il Canada, per noleggiare un'automobile e guidare sino alle Boundary Waters, un altro universo liquido gorgogliante, tornato alla sua originaria purezza dopo il bando imposto all 'ingente attività mineraria. Questa “Area Wilderness” (codificate e protette dal Wilderness Act firmato dal presidente Johnson nel 1964) è il luogo più affollato al mondo di canoa: si pagaia all'interno di 1.500 laghi e seguendo il percorso che forma un itinerario di circa 240 km.



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