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Vaiolo delle scimmie, ecco cosa fare (e cosa no)




Preoccupa il caso di vaiolo delle scimmie registrata nella giornata di ieri, giovedì 15 agosto, in Europa. L'infezione è stata individuata in Sveziadove a un uomo, da poco rientrato da un soggiorno in Africa, è stata diagnosticata la variante Clade I. A seguito della notizia, i livelli di allerta si sono intensificati. A intervenire sulla questione è stata anche l'Ecdc, vale a dire il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie.

L'autorità sanitaria, che sta monitorando attentamente la situazione, ha voluto fornire delle utili raccomandazioni (qui) per prevenire la diffusione del virus. Il timore è che altri casi di vaiolo delle scimmie nella variante Clade I possano presentarsi nei Paesi Ue, ecco perché è importante agire tempestivamente, prendendo misure.

Le raccomandazioni dell'Ecdc

Come è possibile leggere sul portale online dell'autorità sanitaria, per scongiurare eventuali epidemie in Europa è fondamentale monitorare i casi e prevenire la trasmissione secondaria.

  1. Sensibilizzare i medici. La prima mossa è quella di informare i medici e gli operatori sanitari dei rischi. I professionisti devono essere al corrente del fatto che alcuni viaggi possono portare a una trasmissione del virus Mpox. Le modalità di trasmissione sono molteplici, e comprendono la via sessuale.
  2. Aumentare la sorveglianza. Altra cosa da fare, secondo l'Ecdc, è quella di garantire una sorveglianza efficace ricorrendo a test di laboratorio e poi al tracciamento. Casi di Mpox preoccupanti devono essere segnalati tramite EpiPulse e/o EWRS.
  3. Attenzione ai viaggi. Viene raccomandata la vaccinazione contro Mpox prima di un viaggio nelle zone colpite dall'epidemia.
  4. Isolamento dei casi sospetti. In caso di sospetta infezione da vaiolo delle scimmie viene consigliato di procedere con l'isolamento fino all'esito negativo degli esami o alla risoluzione dei sintomi.
  5. Implementare il tracciamento. Una volta individuato un paziente positivo, vanno tracciati i contatti ei parenti stretti.
  6. Consigliare i viaggiatori. Coloro che decidono di partire verso i Paesi in cui sono stati registrati focalai di Mpox Clade I devono essere correttamente informati.
  7. Incoraggiare la collaborazione. L'Ecdc raccomanda la collaborazione e lo scambio di informazioni fra le varie Nazioni, così da valutare i rischi ed agire tempestivamente.

Le parole della direttrice dell'Ecdc

A seguito della rapida diffusione di questo focolaio in Africa, l'Ecdc ha aumentato il livello di rischio per la popolazione in generale nell'Ue/See e per i viaggiatori che si recano nelle zone colpite. A causa degli stretti legami tra Europa e Africa, dobbiamo essere preparati a un maggior numero di casi di Clade I importati“, ha dichiarato Pamela Rendi Wagnerdirettrice dell'Ecdc, come riportato nel comunicato ufficiale.

Nel frattempo, la Bavarian Nordic, casa farmaceutica che produce il vaccino contro il Mpox, ha chiesto all'Agenzia europea dei medicinali l'autorizzazione a procedere anche con i ragazzi dai 12 ai 17 anni.



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