Economia Finanza

Al via la convention democratica. Harris avanti nei sondaggi


CHICAGO, dal nostro inviato – Kamala Harris arriva alla Convention democratica, che inizia domani 19 agosto a Chicago e terrà banco fino a giovedì, con il vento nelle vele della campagna elettorale.

Nuovi sondaggi il danno in vantaggio o appiata in una serie di Stati indecisi e cruciali per le urne di novembre: Arizona, Georgia, Nevada e North Carolina, quattro Stati della cosiddetta Sun Belt, la cintura meridionale del sole, sono improvvisamente a portata di mano dopo esser parsi un lungo favorevole all'avversario repubblicano Donald Trump.

Harris svetta di cinque punti in Arizona e due punti in North Carolina, che dal 1980 ha premiato solo un candidato democratico alla Casa Bianca, Barack Obama nel 2008. Anche le risorse nei suoi forzieri riflettono l'ottimismo: ha stanziato 370 milioni di dollari per pubblicità politiche televisive e digitali in autunno, un budget che raddoppierà con la spesa di gruppi fiancheggiatori.

Trump, appannato dall'ascesa di Harris, cerca riscosse, tuttora certo di prevalere a novembre: si è precipitato ieri nel più grande tra gli Stati in gioco, la Pennsylvania, con un comizio previsto in serata a Wilkes-Barre, a pochi chilometri da Scranton, città natale del presidente Joe Biden. Un discorso studiato per attaccare i democratici sull'inflazione e il malessere degli americani, in risposta al primo discorso programmatico della Harris dedicato proprio all'agenda economica. Per fare i conti con quel che resta un tallone d'Achille, la candidata democratica ha delineato sgravi, incentivi e interventi governativi anticarovita per ceti medi e popolari, una ricetta di populismo progressista da contrapporre al populismo di destra repubblicano fatto di deregulation, Petrolio, protezionismo e generalizzati tagli alle tasse.

Spesso Trump ha però deluso i suoi stessi strateghi, virando bruscamente da agende politiche ad assalti e insulti personali e affermazioni controverse. L'ultima gaffe è stata sui veterani di guerra: è parso minimizzare la Medaglia d'Onore, la più alta onorificenza militare, perché, ha detto, attribuita spesso a soldati che hanno perso la vita o sono stati gravemente feriti. Trump negli anni ha ripetutamente definito militari uccisi, feriti o catturati come «perdenti».



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