Music

Oggi “Humbug” degli Arctic Monkeys compie 15 anni


Alla fine del 2008 gli Scimmie artichegià ampiamente sulla cresta dell'onda con il vessillo di nuovi salvatori del rock, decisi a cambiare rotta.
Presi armi e bagagli i quattro di Sheffield abbandonano quindi la 'rassicurante' Inghilterra e si lanciano oltreoceano dove ad accoglierli a braccia aperte arriveranno Josh Uomo e il deserto del Mojave.

La mano del Regine dell'età della pietraaccreditato come produttore e co-compositore, le vibrazioni degli storici studi di Rancho De Luna, marchieranno a fuoco il terzo “Humbug”, lavoro, rispetto ai precedenti, arricchito da timbri oscuri e psichedelici.

Non tutti però grideranno al miracolo di fronte ad un disco decisamente più maturo… il nostro Bruno De Rivo per esempio dieci anni fa scriveva così…

Non riesco a smettere di ridere.
La band di Sheffield che sfotte Morissey-Stefano (tipo Checco Zalone di Zelig con Tiziano Ferro lo Fabrizio Casalino di Colorado Cafe con Carmen Consoli) alla traccia 7 è qualcosa di davvero succulento. Ho cercato in internet ma nessuno fa menzione della cosa. Eppure proprio il Moz aveva tuonato contro il successo dei Wunderkinder dello Yorkshire del Sud dicendo che avrebbero dovuto farsi un mazzo tanto girando il Regno Unito in Ford Transit prima di rilasciare tutte quelle interviste. E loro hanno servito la vendetta su un piatto d'argento, con una certa classe, direi.
Se ascoltate “Cornerstone” non riuscirete a non ridere.

Il problema se vogliamo è questo: il disco di fatto è tutto qui. Quella carica esplosiva fatta di canzoni guidate dai bassi, testi ironici e suono britannico sembra essersi perso nelle desert session del Mojave, dove Alex Turner e soci si sono rinchiusi a registrare sotto la regia di Josh Uomo dei Regine dell'età della pietrache ha lasciato un evidente marchio di fabbrica: un suono ruvido e pieno, il basso più nascosto dietro alla texture di chitarra e quella voce, divenuta forse più adulta.
La scelta di registrare l'album oltre oceano dimostra chiaramente l'intento della band di espandere gli orizzonti, abbandonando sonorità britanniche poco gradite in America e Oceania.
Meno riff reggae tipo Scontrarsi di “Sandinista”, meno power Chords tipo Fabbripiù Segna Lanegan, Nick Oliveri e Ragazzi della spiaggia.

L'incipit è davvero pesante: “My Propeller” irrompe nel vostro soggiorno occupando tutta l'atmosfera. “Crying Lighting” ha un bel ritornello, parte in sordina e finisce in crescendo con una batteria pesante e cadenzata accompagnata da riff aggressivi, presenti anche nella successiva “Dangerous Animals”.
Poi il disco cede un po' nel finale, dopo il famoso sfottò.

Complessivamente la maturazione degli Scimmie artiche lascia un po' perplessi e non sembra essere un passo avanti. Qualche sprazzo di idee ben mescolato a tanta routine e mestiere. E' un po' come quei frutti coloratissimi, che una volta colti e addentati si rivelano acerbi.

MATURABILE

Pubblicazione: 19 agosto 2009 in Giappone, 21 agosto 2009 in Australia, Brasile, Irlanda, Germania, il 24 agosto 2009 in UK
Durata: 39:20
Tracce: 10
Genere: Rock alternativo
Etichetta: Domino
Produttore: James Ford, Joshua Homme

1. La mia elica
2. Fulmine piangente
3. Animali pericolosi
4. Porta segreta
5. Pozione che si avvicina
6. Il fuoco e il tonfo
7. Angolo
8. Balla piccola bugiarda
9. Belle visitatrici
10. Le mani del gioielliere



Source link

Leave a Reply

Your email address will not be published. Required fields are marked *