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Oltre la Stratocaster: le inusuali chitarre di David Gilmour in “Luck and Strange” – Musicoff Community


David Gilmour, il leggendario chitarrista dei Pink Floyd, ha sempre avuto un rapporto speciale con i suoi strumenti, e il suo ultimo album solista, “Luck and Strange”, non fa eccezione.

Ogni chitarra utilizzata in questo nuovissimo album, in uscita il prossimo 6 settembreha una storia unica, ed è interessante esplorarne i retroscena proprio grazie al buon David, che si è messo davanti alla telecamera per raccontarci il suo legame con ognuno degli strumenti, alcuni dei quali davvero particolari e, se siete abituati a immaginare Gilmour che imbraccia le sua amata Stratocaster, decisamente inaspettati.

Alice

Il primo strumento che il leggendario chitarrista dei Pink Floyd ci presenta si chiama Aliceuna chitarra realizzata su misura alla fine degli anni '70. Questo strumento ha una storia personale molto significativa: Gilmour l'ha fatta realizzare per sua figlia Alice quando era molto piccola.

Tuttavia, nonostante dovesse finire nelle mani della figlia per imparare a suonare, la bellezza di questa chitarra l'ha portato a conservarla e usarla lui stesso. Dopo tanti anni, la piccola 6 corde fa il suo vero e proprio debutto discografico in Fortuna e Stranezza.

Padella Rickenbacker

Il secondo strumento è la Padella Rickenbackeruna delle primissime chitarre elettriche mai prodotte.
Realizzata da Rickenbacker nel 1933questa chitarra si distingue non solo per la sua storia, ma anche per il suo pickup incredibilmente potente.

È stata regalata a David dalla moglie Polly ed è uno strumento dal suono unico, che è stato utilizzato in brani come “Piper's Cool” e “Dark and Velvet Nights”, aggiungendo un tocco speciale alle sonorità del nuovo album.

https://www.youtube.com/watch?v=VmnBuhgudjk

Gretsch nero

Il terzo strumento è il Gretsch neroun'altra chitarra dal carattere unico. Il meglio di David Gilmour la possiede dalla metà degli anni '70 e la descrive come uno strumento con un suono molto particolare, quasi “Alta fedeltà”.

È una chitarra che Gilmour ha utilizzato in diverse occasioni, tra cui una speciale jam session con il bassista Guy Pratt e il tastierista Richard Wright nel gennaio 2007 (jam che ha dato alla luce anche uno dei brani contenuti nel nuovo disco).
Gilmour ricorda come questa sia stata la chitarra che ha scelto di suonare fin dal primo giorno di quella sessione, un dettaglio che sottolinea l'importanza di questo strumento nel suo arsenale musicale.

Chitarra elettrica Gibson ES-335

Andiamo avanti con una vecchia signora, la Chitarra elettrica Gibson ES-335uno strumento che Gilmour ha acquistato relativamente di recente, nonostante non abbia una lunga storia con le chitarre Gibson.

Gilmour descrive questa chitarra come “molto diversa” da ciò a cui è abituato, ma proprio per questo motivo ha trovato in essa un nuovo stimolo creativo.
Il solista di chitarra in “Notti oscure e di velluto” è stato eseguito proprio su questa Gibson, e Gilmour riflette su come ogni volta che si prova una chitarra nuova e speciale, essa può ispirare nuove idee musicali.

Martino D-18

Infine, concludiamo con una stupenda Martino D-18una chitarra acustica del 1945, più vecchia dello stesso Gilmour.
Questa chitarra, come dice Gilmour, “migliora con l'età”, poiché i materiali si armonizzano sempre più con il tempo, rendendo il suono più ricco e completo.

Il gilmour sottolinea come nessuna chitarra nuova possa suonare altrettanto bene di una vecchia e ben suonata, e la Martin D-18 rappresenta perfettamente questa filosofia, un marchio e una tradizione acustica americana che continua dal 1833.

A proposito di Fortuna e Stranezza

Fortuna e Stranezzail nuovo album di David Gilmour, rappresenta il primo progetto di inediti in nove anni ed è stato registrato nell'arco di cinque mesi tra Brighton e Londra.

Prodotto dallo stesso Gilmour in collaborazione con Charlie Andrewnoto per il suo lavoro con ALT-J e Marika Hackman, l'album riflette una nuova direzione creativa.
Gilmour ha apprezzato l'approccio fresco e diretto di Andrew, che ha sfidato alcune delle sue abitudini compositive più consolidate, portando una ventata di aria nuova nel processo creativo.

La maggior parte dei testi è stata scritta da Polly Sansonecollaboratrice di lunga data e moglie di Gilmour, affronta temi profondi come la mortalità, ispirati dalle riflessioni durante e dopo il lockdown.
L'album include otto nuovi brani e una rivisitazione di “Between Two Points” dei Montgolfier Brothers, con contributi di musicisti di spicco come Guy Pratt, Steve Gadd, Roger Enoe un'apparizione postuma di Riccardo Wright.

L'opera, curata dal rinomato artista Anton Corbijnsi ispira a un testo scritto da Charlie Gilmour per la traccia finale “Scattered”, sottolineando il carattere profondamente personale e familiare di questo progetto.



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