Sinner in finale a Cincinnati: battuto Zverev dopo tre ore
La resilienza. La prima virtù di Jannik Sinner è tornata prepotentemente di moda in questi giorni ferragostani e post olimpici. Era, la resilienza, la dote del primo peccatore. Del Sinner che ancora doveva migliorare tecnicamente delle sfumature, che ancora doveva vincere Slam e Coppa Davis.
Rieccolo, nei giorni del suo compleanno, il 23°, festeggiato durante il torneo. Bravo Jannik: si è rifiutato di perdere, sia l'altro giorno contro Rublev che la scorsa notte (italiana) contro Zverev. Il punteggio, per una volta, spiega bene: 7-6 (9), 5-7, 7-6 (4). Fantastico: tre ore e sette minuti. Tutto questo è accaduto nella semifinale del Masters 1000 di Cincinnati, una settimana dagli US Open di New York.
Le parole di Sinner dopo la partita? “Partita dura, eccitante e con una grande atmosfera. Le condizioni sono state difficili: prima sole, poi pioggia, infine sessione ormai serale. C'è stata tensione per entrambi, abbiamo fatto errori e poi alzato il livello. La mia forza è stata migliorare il gioco quando era necessario, ho avuto dei bassi e degli alti. Bello essere in finale. Questa vittoria per me significa tanto a prescindere da come andrà a finire, sono contento di questo risultato perché sono migliorato a livello fisico. Ora cercherò di restare concentrato e vedremo”.
Era comunque un match con altre implicazioni: se Zverev avesse vinto avrebbe avuto la possibilità di superare in classifica Djokovic e Alcaraz, e anche di avvicinarsi molto allo stesso Sinner in classifica. A proposito di questo, ora l'azzurro sa che resterà in vetta almeno fino a Pechino.
Per Sinner è la quinta finale di un torneo 1000 in carriera, e cercherà di vincere il suo terzo, contro il vincitore della sfida tra Rune e Tiafoe. Statisticamente possiamo solo aggiungere che ha vinto undici degli ultimi dodici tie-break disputati. E l'abbraccio finale di Darren Cahill a Simone Vagnozzi, voluto essendosi reso conto di essere inquadrato dalle telecamere, è il miglior indicatore dello stato dell'arte nel clan del numero uno del mondo: il momento non è perfetto, ma voglia e ambizioni sono intatto.