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Aste Monterey: 15 milioni per una Ferrari ma le vendite calano


Risultati contrastanti per le aste della Monterey Car Week con prezzi record da un lato e numeri deludenti dall'altro. Il totale del venduto raggiunge i 371 milioni di dollari, in calo dell'8% rispetto al 2023. Ferrari rimane in testa alla top 10 di vendite, seguita a ruota da Porsche, Alfa Romeo e Ford

20 agosto – 15:33 – MILANO

Le aste della Settimana dell'auto di Monterey di quest'anno hanno registrato risultati contrastanti, con alcuni numeri deludenti da un lato, con offerte ben al di sotto della stima minima, e prezzi record dall'altro. Vendite che mostrano sempre come i grandi collezionisti non badino a spese, e comprino seguendo il gusto e l'istinto, ovviamente sempre nell'ottica di un buon investimento. Il totale del venduto delle grandi aste di Rm Sotheby's, Gooding & Company, Bonhams, e Broad Arrow raggiunge i 371 milioni di dollari, in calo dell'8% rispetto al 2023. Ad alcune record di venditaindipendenti dall'andamento del mercato, si affiancano tanti invenduti, e, come previsto, Ferrari rimane in testa alla top 10 di quest'anno, seguita a ruota da Porsche, Alfa Romeo e Ford.

Aste auto d'epoca Monterey, vendite in calo

È stato un anno da ricordare per le grandi aste della Monterey Car Week, aspetta tutto l'anno per capire in che direzione sta andando il mercato dell'auto d'epoca, delle youngtimer, e di tante supercar ormai regine quasi assolute delle passerelle. Con un totale del venduto che raggiunge i 371 milioni di dollari (pari a 337 milioni di euro) da Rm Sotheby's, Gooding & Company, Bonhams e Broad Arrowin, si registrano un calo dell'8% rispetto al 2023. A tassi di interesse elevati, un clima economico globale incerto, e le elezioni presidenziali americane alle porte, si aggiunge un eccesso di veicoli disponibilicon il mercato letteralmente invaso da auto in vendita di tutti i tipi. Tanti collezionisti, anche gli habitué del “martello”, hanno ridotto le loro spese a Monterey, e secondo i dati forniti da Hagerty, i totali settimanali alla chiusura delle aste sono di gran lunga al di sotto dei tempi d'oro. Nel 2022 ad esempio, il totale del venduto aveva superato i 469 milioni di dollari, contro, appunto, i 371 milioni di dollari di oggi. La metà dei veicoli passati di mano non è riuscita a realizzare il prezzo minimo di stimaanche se molti accordi post-asta stanno già facendo salire i totali finali. E sempre secondo Hagerty, i tassi di vendita in cinque case d'asta hanno raggiunto il 71% al 18 agosto, rispetto al 69% dell'anno scorso.

Ferrari regina delle aste

Come previsto, Ferrari rimane la regina assoluta delle aste di Monterey, e nella top ten delle vendite sei sono vetture del Cavallino, seguite a ruota da Porsche, Alfa e Ford. La casa di Maranello vendita sul primo e terzo gradino del podio quanto a prezzi record raggiunti, con la Ferrari 250 GT Swb Spider del 1960 battuta per 17 milioni di dollari, corrispondente a 15,4 milioni di eurosuperando la sua stima minima di 16 milioni di dollari. Al terzo posto si è classificata la Ferrari 410 Sport Spider del 1955 venduto per 12,9 milioni di dollari, commissioni incluse, da Rm Sothebys.

L'Alfa milionaria

La celebre Alfa Romeo 8C 2900 Lungo Spider del 1938 carrozzata dalla Touring, con la storia affascinante alle spalle di un furto e successivo recupero, è stata aggiudicata da Gooding & Company 14 milioni di dollari (12,7 milioni di euro) comprese le commissioni – nonostante la stima di 20 milioni di dollari. Da segnalazione la rara Ferrari 275 GTB/4 Nart Alloy Coupe del 1967, fiore all'occhiello del Team di Luigi Chinetti, e la Ferrari Daytona Spyder del 1972, passate di mano rispettivamente a cinque milioni 285.000 dollari e 2 milioni e 205.000 dollari, mentre una nuovissima Ferrari SF90 Spider L'Atelier del 2023 è stato venduto a 813.500 dollari.

Lamborghini pronta all'uso

Entrano prepotentemente nel mercato le Lamborghini più recenti, con la Diablo SV del 1998 venduta da Gooding & Company a 428.500 dollari e la Lamborghini Murciélago LP640 Roadster del 2008 che ha raggiunto da Rm Sotheby's il milione e 352.500 dollari: vendite che confermano la nuova tendenza del mercato, che è quella di orientarsi verso vetture iconiche, dalla grande personalità, da poter utilizzare in eventi e raduni senza troppe preoccupazioni. Pronte per l'uso insomma, senza meccanici al seguito. Montagne russe per le Porscheche scaldano la sala ma non si assestano e rimangono, in molti casi, sotto il prezzo di stima minimo, come la 911 Carrera RS del 1973 che nell'asta di Broad Arrow raggiunge 1,2 milioni di dollari a fronte di una stima più alta, e la Porsche 904 Carrera GTS del 1964 che si ferma a 2,1 milioni di dollari, contro una stima minima di 2,2 milioni di dollari. Porsche protagonista alle aste di Gooding & Company con una 906 del 1966 che si ferma a 1,5 milioni di dollari contro una stima minima di 1,8 milioni di dollari, così come deludere le aspettative una delle regine del Cavallino di Stoccarda, la Porsche 911 993 GT1 Rennversion del 1997, venduta da Broad Arrow a 7 milioni e 45.000 dollari – un milione e mezzo sotto la stima minima – e la Porsche 935 del 1976, unica Porsche 935 della Martini Racing di proprietà privata, appartenuta al comico milionario Jerry Seinfeld , che ha ottenuto un'offerta di 3,9 milioni di dollari contro una stima minima di 4,5 milioni di dollari. Il tasso di vendita di quasi il 90% a Broad Arrow per le Porsche degli anni Ottanta conferma comunque un cambio di passo di tanti giovani collezionisti, con un mercato in forte espansione soprattutto per le Porsche aftermarket costruito da preparatori indipendenti come Ruf e Singer. Broad Arrow ha venduto una Ruf Ctr 2 del 1998 per 1,9 milioni di dollari e una Ruf Turbo R del 1998 per 1,5 milioni di dollari, mentre una Dls Singer del 1991 ha incassato da Gooding 2,8 milioni di dollari prima delle commissioni.





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