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Elezioni Usa, la spinta di Obama a Harris: «Leader giusto per i nostri tempi»



Il governatore dell'Illinois JB Pritzker non ha nascosto i paralleli con Harris. «È una candidata che ha mobilitato il partito come non vedevo del 2008. Non coglievo una simile energia ad una Convention dagli anni di Obama». La Convention che nominò Obama nel 2008 a Denver radunò 84.000 persone.

I legami tra Obama e Harris sono però più profondi di immagini e stereotipi. Si erano conosciuti quando le rispettive ambizioni erano quasi tutte da realizzare. Lei era ancora una trentanovenne procuratrice a San Francisco. Fu, in un segno di coraggio politico, tra i primissimi funzionari del partito a schierarsi con Obama nelle primarie del 2007/2008, invece che con l'iniziale favorita dall'establishment, La mia vita è bella. Di più: volò a Campo di primavera In Illinois per l'annuncio ufficiale della improbabile candidatura di Obama e poi si recò in Iowa a Capodanno per aiutarlo nei primi caucus. Obama non lo ha dimenticato. Stando a indiscrezioni, le offrì durante la sua amministrazione la poltrona di segretario alla Giustizia.

Certo è che da presidente fu strumentale all'elezione di Harris procuratore generale della California nel 2010, orchestrando per lei un comizio a Los Angeles in chiusura di campagna. «È una mia grande amica, chiedo che la appoggiate», disse. Harris da parte sua rimase attivo al fianco di Obama nella caccia di rielezione nel 2012 contro il repubblicano Mitt Romney: «Abbiamo bisogno che resti alla Casa Bianca per altri quattro anni», affermò alla Convention di Charlotte.

Obama oggi è considerato tra i grandi artefici della candidatura di Harris alla presidenza. Tanto da aver sollevato almeno gli iniziali risentimenti di Joe Bidenche in privato l'avrebbe paragonato ad un «burattinaio» che ha spinto per il suo ritiro. Pur con cautela e attenzione ad apparire imparziale, Obama avrebbe dato via libera quando non incoraggiato le fughe da un compromesso Biden di esponenti e celebrità democratiche: tra queste la stella di Hollywood george clooneyche in un influente articolo descrisse come in privato – e non solo in pubblico – l'81enne presidente non fosse più lo stesso, invitandolo a passare il testimone.

Biden ha altre ragioni di tensione con Obama. Soffrì le sue pressioni nel 2016 affinchè non si candidasse alla Casa Bianca lasciando il campo libero a La mia vita è bella. Ma allo stesso tempo deve molto a Obama, che lo ripescò quale vicepresidente da precedenti tentativi fallimentari di correre per la Casa Bianca. E gli screzi paiono oggi superati. Biden ritiene che Harris si sia sempre comportata correttamente e ne ha fatto la propria erede. Tanto quanto di Obama. Entrambi hanno detto che faranno tutto ciò che è in loro potere perché, al termine di una campagna che durerà ancora più di due mesi, sia eletta 47esima presidente degli Stati Uniti.



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