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Grillo avvisa Conte: “Secondo mandato, simbolo e nome non sono negoziabili”


Il Movimento 5 stelle si è sempre ancorato “a tre pilastri imprescindibili: il nostro simbolo, il nostro nome e la regola del secondo mandato”. A scriverlo, in un lungo post intitolato “Il nostro Dna”, è Beppe Grillo.

Grillo si rivolge ai “cari attivisti, portavoce e sostenitori del MoVimento 5 Stelle” e spiega: “Questi tre nostri pilastri non sono in nessun modo negoziabiliimprescindibili e non possono essere modificati a piacimento. Sono il cuore pulsante del MoVimento 5 Stelleil nostro faro nella tempesta. Cambiarli significherebbe tradire la fiducia di chi ha creduto in noi, di chi ha lottato con noi, di chi ha visto nel MoVimento l'unica speranza di cambiamento reale”.

Il simbolo del Movimento 5 stelle

A proposito del simbolo, Grillo scrive che “non è solo un segno grafico, è un richiamo al cambiamento, è l'emblema di un'intera rivoluzione culturale e politica, la bandiera sotto cui milioni di italiani hanno marciato con noi. È il vessillo sotto il quale milioni di cittadini si sono riconosciuti e con il quale abbiamo combattute battaglie importanti; da cui sono nate idee, valori e speranze condivise, è il segno visibile della nostra lotta per la trasparenza, la giustizia e la partecipazione. Un partito politico non dovrebbe mai cedere alla tentazione di mutare il proprio simbolo: è la bussola che orienta il cammino verso il futuro, senza mai tradire il passato”.

Il nome

Grillo poi affronta la questione del nome: “Il nostro nome, MoVimento 5 Stelle, non è solo una sequenza di suoni o lettere – dice -: rappresenta la nostra piena identità, è un nome che racchiude storie, significati e speranze, come il nome di ognuno di noi, sin dalla nostra nascita. Quando pronunciamo MoVimento 5 Stelle evochiamo una connessione, riconosciamo la sua essenza, la sua unicità”. Secondo il comico “Cambiare un nome è come rinunciare a un pezzo di quella magia, a un ponte invisibile che collega chi siamo a chi vogliamo diventare. Nella vita ci possono essere molte trasformazioni, ma il nome rimane un ancoraggio, un richiamo costante alla nostra essenza più vera. MoVimento 5 Stelle è il nome che ci ha guidato verso risultati concreti, difenderlo significa difendere la nostra storia e il nostro diritto di essere riconosciuti per ciò che siamo, ieri, oggi e domani”.

La regola del secondo mandato

E poi c'è la regola del secondo obbligatorio. Grillo afferma:Era l'8 Settembre del 2007: con il V-Day si avviava la raccolta firme per tre proposte di legge di iniziativa popolare, tra cui l'introduzione di un tetto massimo di due legislature. Da cui tutto ebbe inizio. La politica, nella sua essenza più pura, non deve essere un mestiere ma una nobile missione. Trasformare l'impegno politico in una professione perpetua significa tradire la fiducia dei cittadini e sprofondare nel pantano della mediocrità e dell'opportunismo”.

Per il fondatore del Movimento “limitare i mandati significa ripristinare al popolo la sovranità che gli spetta, è un presidio di democrazia, impedisce che pochi individui si arroghino il diritto di governare in eterno. Questo ricambio garantisce che la politica sia sempre animata da nuove energie, idee fresche e prospettive diverse, preservando così la sua natura dinamica e democratica. È un argine contro la degenerazione del potere e un invito costante al rinnovamento, per evitare che la politica si trasformi in un recinto chiuso, distante dalle vere esigenze di chi davvero ha bisogno”.

Grillo spiega ancora: “La regola del secondo mandato è un principio che ci distingue, che ci ha resi unici, che ci rende liberi dal potere e dalle sue tentazioni. È la garanzia che il Movimento rimarrà sempre fedele al suo spirito originario: servire i cittadini e non il potere, con rappresentanti che portano avanti le idee e non le proprie ambizioni personali”.



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