Economia Finanza

Biden, lacrime e orgoglio. “Vi ho dato il mio meglio”




Il popolo democratico riserva a Joe Biden un saluto da eroe e riesce almeno in parte a spazzare via l'amarezza per un congedo che l'81enne presidente americano sperava di rimandare di altri quattro anni. «We love you Joe», «ti amiamo Joe», scandisce all'unisono il pubblico dell'United Center di Chicago quando finalmente in tarda serata Biden sale sul palco della Convention dell'Asinello per il suo addio alla corsa per la Casa Bianca, riservandogli un'ovazione lunga quasi sei minuti. Dalla candidata Kamala Harris, intervenuta a sorpresa, all'ex segretaria di stato Hillary Clinton che ha infiammato la platea, alla leader liberale Alexandria Ocasio-Cortez, tutti rendono omaggio al veterano democratico, preceduto dall'intervento della first Lady Jill – che ha ricordato le ore drammatiche di introspezione prima della decisione di ritirarsi – e della figlia Ashley, che lo ha definito un «cuore coraggioso».

Biden è apparso commosso, prima di iniziare a parlare ripercorrendo tutte le conquiste della sua amministrazione, e sferrando duri attacchi al predecessore Donald Trump. «Non c'è posto negli Stati Uniti per la violenza politica. La democrazia ha prevalso, adesso deve essere mantenuta. E non si può amare il proprio Paese solo quando si vince», ha affermato ribadendo che la minaccia del tycoon «è ancora viva». «Trump è un bugiardo, un perdente e un criminale condannato. L'America è prospera e vincente», ha continuato. Il presidente ha affrontato pure l'elefante nella stanza, la guerra a Gaza, assicurando che sta lavorando «24 ore su 24 per un cessate il fuoco» e ammettendo che «chi protesta ha le sue ragioni». Infine, è arrivato il passaggio di testimone: «Amo il mio lavoro, ma amo di più il mio Paese. Ho fatto molti errori nella mia carriera, ma ho dato il meglio di me, per 50 anni. Come molti di voi, ho dato il mio cuore e la mia anima alla nostra nazione», ha sottolineato Biden, ribadendo che «Kamala è stata la migliore decisione che io abbia mai preso. È tosta, competente ed ha una straordinaria integrità». E assicurando che da ora in avanti lui «sarà il volontario migliore che lei e il vice Tim Walz avranno mai visto».

«Ti saremo grati per sempre», ha detto da parte sua la candidata democratica salita sul palco a sorpresa a metà serata, e poi nuovamente insieme al marito Doug Emhoff e tutta la famiglia Biden al termine del discorso del presidente. Altra protagonista della giornata inaugurale è stata Hillary Clinton, accolta da un'ovazione inferiore solo a quella concessa a Biden, che ha parlato delle donne, e affermato che «siamo più vicini che mai a rompere una volta per tutte il soffitto di cristallo più alto e duro dopo le crepe che abbiamo creato». «Dietro quelle crepe vedo Kamala che ci tende la mano», ha proseguito.

Protagonisti della seconda serata della kermesse dell'Asinello sono invece Barack e Michelle Obama. L'ex presidente Usa ha usato l'occasione della Convention (nella sua Chicago) per incoronare Harris come futuro del partito, oltre che come prima candidata presidenziale donna afroamericana e sud asiatica, erede del movimento da lui avviato nel 2008. Obama ha spiegato « cosa è in gioco» in queste elezioni, e perché Harris e Walz «devono essere la nostra prossima presidente e vicepresidente», mentre i dem già fanno paragoni con la storica prima campagna del 44esimo comandante in capo, dove un'ondata di entusiasmo lo ha portato alla Casa Bianca.

Harris, intanto, ieri è volata con il numero due a Milwaukee (Wisconsin), in quel Fiserv Forum dove un mese fa si è tenuta la kermesse repubblicana che ha suggellato la candidatura di Donald Trump, proprio per punzecchiare l'avversario.

Le cose sono cambiate parecchio da allora, quando in corsa per i dem c'era ancora un Biden in difficoltà, mentre il magnate, dopo il tentato assassinio in Pennsylvania, sembrava lanciato a vele spiegate verso la conquista del secondo mandato.



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