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Abarth 208 A Spyder Boano, in vendita la barchetta pezzo unico


L'affascinante barchetta del 1955 firmata da Michelotti è in vendita da RM Sotheby's: trattativa privata partendo da 795mila euro. È uno dei simboli dello stile transantlantico

Maurizio Bertera

22 agosto – 13:13 – MILANO

Il prezzo notevole appare per chi non è un appassionato collezionista: 795mila euro per una barchetta del 1955 impressionano. Ma diventeranno normali (e facilmente saliranno) quando l'auto scoperta – messa in vendita da RM Sotheby's, in trattativa rigorosamente privata, è la sola Abarth 208 A Spyder Boano mai costruita. Un autentico gioiello che nel 2025 compirà 70 anni e rappresenta (forse) il miglior esempio del cosiddetto 'Stile transatlantico', che arrivato dagli States negli anni '50 (grazie ai modelli di Chevrolet, Pontiac, Cadillac e Ford) venne interpretato da vari carrozzieri italiani. L'idea era combinare l'eleganza del nostro design con elementi tipici di quello stile come la verniciatura bicolore e le pinne posteriori. Auto come le Alfa Romeo Bertone BAT (Berlinetta Aerodinamica Tecnica), concept car realizzate dal Biscione e dal grande carrozziere: tutte e tre disegnate da Franco Scaglione sull'autotelaio dell'Alfa Romeo 1900L'ambiziosa Abarthfondata nel 1949, non poteva restare a guardare ed ecco la decisione di realizzare una serie limitata di automobili che rappresentassero il meglio su quel tema, puntando – senza mezzi termini – al mercato americano. Nacquero così tre modelli distinti: la 207 A, una spider orientata alla competizione, la coupé 209 A e, appunto, la barchetta 208 A.

l'ha disegnato michelotti

La maggior parte delle fonti concorda sul fatto che furono stati costruiti 10 esemplari della 207 A, mentre la 209 A e la 208 A rimangono pezzi unici. Entrambe le auto uniche furono esposte al Salone dell'Auto di Torino nel 1955 insieme a una 207 A. La 'firma' era di Giovanni Michelotti per Boano Lavorazioni Speciali che realizzava progetti speciali per conto di Abarth: sotto il 'vestito' che richiamava l'America, erano auto inequivocabilmente italiane. Utilizzavano un telaio ultraleggero, motori di piccola cilindrata ma grintosi. Meccanicamente, molto era stato ripreso dalla Fiat 1100, comprese le sospensioni e il motore a quattro cilindri da 1.089 cc. Abarth ci metteva il tocco in più con la sua messa a punto di Abarth, che consisteva in carburatori doppi Weber, un collettore di scarico personalizzato, alzando la potenza del a 66 Cv. Ne derivava una vettura precisa e maneggevole, in grado di offrire prestazioni vivaci per l'epoca.

LA STORIA OLTREOCEANO

La 208 A arrivò davvero negli Stati Uniti, importata tramite Tony Pompeo a New York City, un distributore di Abarth e di molti altri marchi italiani a New York: la presero due fratelli della famiglia Du Pont, miliardari grazie alla chimica, che successivamente, nel 1973, la regalarono a un appassionato meccanico che lavorava in azienda. Bill Hall, questo il nome, l'ha tenuta in modo perfetto sino al 2009 quando ha ceduto alle richieste insistenti di Elad Shraga, un noto collezionista, che peraltro ha dovuto solo dare una 'sistematina' al veicolo senza toccare niente degli elementi fondamentali. Fa notizia, in un mondo votato al racconto se non all'esibizione, che la Abarth 208 A Spyder Boano sia apparsa solo una volta, all'Amelia Island Concours d'Elegance nel 2013. Un paio di anni fa è tornata in Italia: il sito di Sotheby's riporta che l'attuale proprietario ha recentemente commissionato una riverniciatura completa, sotto la supervisione del team di Corrado Lopresto (il più famoso collezionista italiano di prototipi d'epoca al mondo) costata 30mila euro. Chi la comprerà, insomma, si troverà un'auto di quasi 70 anni ancora più perfetta di prima.





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