Economia Finanza

Elezioni Usa, il popolo di Kamala Harris unito dalla scommessa che è l’ora di Madame President



Alskins, dal Canada, vede le elezioni con una grande posta in gioco “soprattutto per le donne” e sottolinea che in una elezione contesa i voti dall'estero “possono fare la differenza in molti stati”. Flexer la senatrice del Connecticut, è convinta che il partito democratico oggi “abbracci e rappresenti i più ampi valori americani, i temi della libertà individuale che vanno dall'aborto al diritto di voto”. Taylor di Washington State considera la natura storica dalla candidatura di Harris, per le sue radici afroamericane e asiatiche: “E' la più qualificata e sono davvero ottimista. Credo sia un momento straordinario per essere in politica. Per battersi per la giustizia economica, i bisogni delle famiglie, l'accesso alla sanità per le donne e le comunità”.

La sfida del cambiamento

Stern, produttore digitale ed executive editor Occupy Democrats (che si definisce sito leader di sinistra su Facebook), vede un partito capace di rinnovarsi aprendo a content creators come lui, che qui sono oltre 200 contro i 70 alla Convention repubblicana. E possono offrire il suo avviso una prospettiva più immediata e meno filtrata rispetto ai media tradizionali, capace di raggiungere nuove fasce di elettori, giovani, Gen Z, e meno giovani. Numerosi influencer hanno parlato durante la Convention. “Possiamo far correre il messaggio più velocemente e soprattutto su temi scottanti, dal cambiamento climatico alla sanità”, dice Stern. “Ed è importante che il partito, che Harris e Walz, abbiano cominciato a riconoscere il nostro ruolo, la capacità di raggiungere nuovo pubblico”.

Anche Alward, il delegato uncomtched del New Jersey, quindi non schierato ufficialmente con Harris per le spinose preoccupazioni su Gaza che hanno nutrito tensioni interne, spera. Avvocato di formazione e piccolo imprenditore Spero di poter alla fine votare per lei e sostenerla. “Non credo il partito sia davvero spaccato su Gaza, la maggioranza dei democratici vuole un cessate il fuoco e soluzioni umanitarie”. Aggiunge che problemi ci sono, di voler “spingere per un embargo sulle armi a Israele e per cambiamenti in politica estera, a favore dei diritti palestinesi, per più azioni che non parole”. Ma si dice “soddisfatto” della Convention.

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