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Fare vacanza è fare più attenzione a dove batte veramente il cuore



È l'estate più calda, meteorologica e non solo. Brucia l'Italia, brucia la Grecia, si surriscaldano le acque dei mari, si sciolgono le montagne, 15° sulla Marmolada. Ma bruciano soprattutto le frontiere ucraine e russe, è in fiamme il Medio Oriente, da tempo non avevamo due guerre così prossime.

Possiamo dirci allora che il problema di quest'estate siano afa e sudore o le code alle partenze e arrivi, le gimcane tra i turisti in spiaggia o ai parcheggi. Ci sono gli anziani soli che ci rimordono, i malati negli ospedali e troppi che in vacanza non vanno mai e faticano a vivere. Se per un attimo ci distraiamo dal nostro ombelico, il cuore torna a battere e commuoversi, cioè a diventare di carne, come dovrebbe essere. Il cuore, come sede dell'intelligenza più vera, che unisce ragione e sentimento e permette di scrutare la realtà e lasciarsene toccare, provocare, cambiare.

Ci manca il cuore: non i cuoricini sui social o le storie rosé degli influencer che riempiono le riviste e ci parlano di un amore che non è amore, al massimo è estetica, se non recita o possiede. Il cuore che si muove alla relazione e lascia il segno, stronca insoddisfazione e lamentele. Capita di vederlo battere così, per caso, oppure non per caso. La barista che corre a preparare caffè e cocktail al chiosco del lido, truccatissima e abbronzatissima, ha un romanzo tatuato sulla schiena. Che c'è scritto? Strizzi gli occhi miopi e lei subito spiega tranquillamente: «È l'Angelo di Dio, da una parte, mentre dall'altra c'è il Padre Nostro in aramaico. L'ho sentito una volta, è bellissimo». E, mentre farcisce panini, ti ritrovi a parlare di Gesù, «che era er mejo de tutti, e ce rimane», sorride. Come ha ragione!

Capita di partecipare a un incontro, una sera luminosa, tanta gente e ospiti importanti. Ma si tarda un po' perché una bimba con le treccine tira la giacca di un relatore. «Cardinale, ti posso salutare? Sei venuto nella mia scuola, quest'anno!». L'eminenza si china e stanno a parlare loro due, con la promessa di rivedersi nel prossimo anno scolastico. E pensi che i preti ci sono ancora, per chiacchierare, e sono punti di riferimento e amici, anche dei bambini.

Scavalli metà agosto e mentre la politica stancamente si stiracchia indolenzita ci sono cristiani che si incontrano, passano insieme il tempo per capire, giudicare, essere occasione di cambiamento. Verona è invasa da 20 mila scout dell'Agesci, per l'evento della Route della Comunità Capi, 50 anni di storia, di servizio e di educazione alla bellezza del creato, al prossimo. A Rimini centinaia di migliaia affollano la Fiera per ascoltare religiosi, intellettuali, scienziati, “Alla ricerca dell'essenziale”, cioè di un significato per vivere che ci renda uomini. Che ci aiuti a star di fronte al male della guerra e dell'odio, per cambiarlo. Non il disfismo o la rassegnata perdita della speranza, ma l'impegno a essere testimone della grazia ricevuta. Riposarsi e fare vacanza non è scegliere il vuoto, ma tenere più sveglia l'attenzione là dove batte il cuore.





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