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L'Italia dei compiti a casa: in Europa nessuno come noi per il tempo passato con gli esercizi – Orizzonte Scuola Notizie


Il nostro sistema scolastico si distingue nel panorama europeo per un aspetto particolare: la quantità di tempo che gli studenti dedicano ai compiti a casa. Secondo studi internazionali, tra cui l'indagine OCSE-PISA del 2018, gli studenti italiani trascorrono in media 8,5 ore settimanali sui compiti, un dato che supera nettamente la media di molti altri paesi europei e mondiali.

Paradossalmente, nonostante il maggior tempo dedicato allo studio domestico, l'Italia si è classificata relativamente in basso nella revisione Pearson dei sistemi educativi. Nel confronto, paesi come la Corea del Sud, che si posizionano ai vertici delle classifiche internazionali, assegnano ai propri studenti solo 2,5 ore settimanali di compiti.

Il quadro europeo offre ulteriori spunti di riflessione. Paesi come Danimarca, Finlandia e Svezia adottano approcci significativamente più leggeri, con gli studenti che si dedicano circa un terzo del tempo degli italiani ai compiti a casa. La Finlandia, in particolare, ha quasi completamente eliminato i compiti nelle prime fasi dell'istruzione, concentrandosi invece su attività pratiche e collaborative durante l'orario scolastico.

Anche nazioni geografiche e culturalmente più vicine all'Italia mostrano tendenze diverse. La Francia, ad esempio, assegna in media 4,6 ore di compiti settimanali nella scuola primaria e circa 7 ore nella secondaria, rimanendo comunque al di sotto della media italiana.

Molti esperti sostengono che c'è un carico eccessivo di compiti a casa possa accentuare le disuguaglianze sociali, poiché non tutti gli studenti hanno accesso alle stesse risorse o al supporto familiare necessario per completarli efficacemente.

Inoltre, c'è un crescente consenso pedagogico sull'importanza di bilanciare lo studio con altre attività fondamentali per lo sviluppo globale degli studenticome il riposo, le attività extracurriculari e il tempo libero. L'approccio del nostro Paese, fortemente centrato sui compiti a casa, potrebbe non allinearsi con queste moderne concezioni educative.

La tendenza internazionale sembra orientarsi verso un modello che privilegia l'apprendimento attivo e collaborativo durante le ore scolastiche, riducendo il carico di lavoro domestico. Tale approccio mira a sviluppare competenze trasversali come il pensiero critico, la risoluzione dei problemi e la collaborazione, considerata fondamentale nel mondo moderno.

Per allinearsi a queste tendenze, l'Italia potrebbe prendere in considerazione una revisione del proprio approccio educativo. Ciò potrebbe includere:

  • Una riduzione graduale dei compiti a casa, compensata da un potenziamento delle attività didattiche in classe.
  • L'introduzione di metodologie di insegnamento più interattive e basate su progetti.
  • Un maggiore investimento nella formazione degli insegnanti e nelle infrastrutture scolastiche.
  • L'implementazione di programmi di supporto per gli studenti con difficoltà, da svolgersi principalmente durante l'orario scolastico

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