Economia Finanza

Scontro sull’auto elettrica: la Cina minaccia dazi sui diesel Ue di grande cilindrata


Sono le auto europee con motori diesel di grande cilindrata il prossimo step della rappresaglia di Pechino, nello scontro sui veicoli elettrici con Bruxelles. Il ministero del Commercio cinese ha discusso l'aumento delle tariffe (oggi al 15%) sulle auto importate dalla Ue, con i rappresentanti dell'industria automobilistica nazionale. Si riferisce all'agenzia statale Xinhua. La risposta alle tariffe doganali varate dalla Commissione europea vendita così di tono, rispetto alla minaccia di misure antidumping sul comparto lattiero-caseario europeo, con l'indagine annunciata nei giorni scorsi sui sussidi Ue.

Io numerico

Allo studio ci sono misure restrittive sui veicoli passeggeri con motori superiori a 2,5 litri: nel 2023, la Cina ne ha importati 196mila dall'Europa, in aumento dell'11% su base annua, secondo i dati della China Passenger Car Association. Nei primi quattro mesi del 2024, l'import è stato di 44mila vetture, in calo del 12% sullo stesso periodo del 2023.

Le spedizioni di auto Ue verso la Cina hanno toccato un controvalore di 19,4 miliardi di euro lo scorso anno, mentre il blocco ha comprato 9,7 miliardi di euro di e-car made in China, secondo Eurostat.

La minaccia di dazi sull'auto si somma, oltre che all'indagine sui prodotti antidumping lattiero-caseari, a quella sulla carne suina e al ricorso alla Wto contro la stretta di Bruxelles.

Germania nel mirino

Lo sviluppo era nell'aria già da giugno, quando Bruxelles ha annunciato i dazi compensativi sulle auto elettriche, confermati ad agosto. Il bersaglio principale della ritorsione sarebbe la Germania. La Cina rappresenta circa il 30% delle vendite delle case automobilistiche tedesche, che sono di gran lunga i più grandi esportatori di veicoli con motori da 2,5 litri o superiori.



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