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Taranta, ‘i giovani cantanti devono tramandare il passato’ – Notizie – Ansa.it


Consegnare ai più giovani la responsabilità di tramandare il passato. Dare loro l'opportunità di essere testimoni di una musica che, seppur radicata in un tempo lontano, riesce a lasciarsi andare al futuro passando da ciò che è contemporaneo. Avrà una impronta urbana l'edizione numero 27 de La notte della Taranta, dedicata “a quella generazione nata dopo che il concertone è diventato tradizione.
A quei ragazzi a cui il nostro Paese fatica a concedere occasioni e responsabilità”, ha spiegato il maestro concertatore Shablo che, nel corso della conferenza di presentazione della manifestazione di Melpignano (Lecce), ha replicato anche alle polemiche legate alla scelta degli artisti che saliranno sul palco del concertone: Gaia, Angelina Mango, Geolier e Ste.
“Per quanto si parli male del mainstream e dei tormentoni, essere numeri uno in classifica e mantenere la posizione per tanto tempo significa che qualcosa ci deve essere. I tormentoni, che molto spesso sono futili o magari si somigliano, non sono facili: tutti gli artisti ne vorrebbero fare ma pochissimi riescono ad avere un successo così grande”, ha chiarito Shablo aggiungendo che “avere un nome che è in classifica da 11 settimane e che vuole confrontarsi con la musica popolare è una cosa bella”. Il riferimento è a Gaia, interpretata con Tony Effe della hit Sesso e samba definito un pezzo di cui “non andare orgogliosi” da una giornalista nel corso della conferenza stampa. “Al di là del giudizio superficiale che si può dare a un brano, sento di dire che quel brano sta unendo le persone”, ha evidenziato Gaia convinta che la pizzica e la tradizione popolare salentina siano “un bacino culturale pieno di passione” che ” mi ha dato un profondo senso di responsabilità verso il pezzo che devo interpretare”.
Dei 30 brani previsti in scaletta, ce ne saranno alcuni in arbereshe come Lule Lule che renderà omaggio a Giovanna Marini, ricercatrice della tradizione musicale popolare italiana.
“Accostare una esperienza come la mia a una manifestazione così ben connotata poteva essere un rischio. Ma cancellare significa mettere alla prova noi stessi come fa la Taranta. Ed è giusto che tutti i segni di mutamento che si aprono nel Paese siano assecondati come fanno gli artisti”, ha spiegato Emilio Isgrò, padre delle cancellature che ne ha realizzate alcune speciali che faranno da scenografia al concertone.
La Notte della Taranta è un bene culturale e, come ci dice l'articolo 9 della Costituzione, dobbiamo saperlo tutelare perché i beni culturali hanno un valore storico e identitario.
La cultura ha un valore che arriva ovunque e noi vorremmo un laboratorio tutto l'anno per tutelare questa tradizione e darle una prospettiva futura”, l'auspicio del presidente della fondazione Notte della taranta, Massimo Bray.

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