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Alcaraz su Sinner: “Credo nello sport pulito, ma se lo lasciano giocare…”. Nole: “Manca coerenza”


I due principali avversari di Jannik si sono espressi in conferenza sulla vicenda della positività al Clostebol

Luigi Ansaloni

24 agosto 2024 (modifica il 25 agosto 2024 | 00:05) – MILANO

“Io credo in uno sport pulito ma non so abbastanza della vicenda. Credo che ci siano degli aspetti che noi non sappiamo di tutta vicenda, ma se lasciare giocare Jannik un motivo ci sarà, hanno detto che è innocente. Sicuramente è un momento complicato per lui”. Carlos Alcaraz parla del caso della positività accidentale e del caso di Sinner nella conferenza stampa del media day che precede gli Us Open, al via lunedì 26 agosto a New York. Il fenomeno spagnolo, grande rivale dell'azzurro e numero tre del mondo, ha risposto alle domande dei giornalisti e nelle sue parole non sembra esserci certo una difesa a spada tratta del numero uno del mondo, anzi. Lo spagnolo ha chiarito di avere delle difficoltà a spiegarsi in inglese e di non conoscere abbastanza la vicenda all'interno, e ha anche poi tagliato la domanda in “questo è tutto quello che so e quello di cui posso parlare”, ma dalle sue parole non sembra esserci, da parte sua, nessuna certezza sull'innocenza dell'altoatesino, già assolto dall'Itia.

il parere di djokovic

Alcaraz ha anche rassicurato tutti sulle sue condizioni dopo il fastidio alla caviglia destra che gli aveva fatto interrompere l'allenamento odierno: “Tutto a posto, è stato solo precauzione, mi sento bene” ha detto il campione in carica di Wimbledon. Della vicenda Sinner ha parlato, sempre nel media day, anche Novak Djokovic, e come suo stile lo ha fatto in maniera politica, parlando anche della Ptpa (l'associazione giocatori da lui creata ormai qualche anno fa) e di come le regole devonono essere più chiare: “Sono i casi come quello di Sinner il motivo per il quale abbiamo fondato la Ptpa, che sostiene sempre protocolli equi, protocolli chiari per approcci standardizzati a questo tipo di casi. Capisco che la frustrazione dei giocatori sia dovuta alla mancanza di coerenza Da quanto ho capito, il suo caso è stato risolto nel momento stesso in cui è stato annunciato. Penso anche che siano passati cinque o sei mesi da quando la notizia è stata portata a lui e alla sua squadra problemi nel sistema – ha detto il campione in carica degli Us Open -. Vediamo la mancanza di protocolli standardizzati e chiari, quindi posso capire i sentimenti di molti giocatori che si chiedono se vengono trattati allo stesso modo gli sport sono in grado di imparare da questo caso e avere un approccio migliore per il futuro. Penso che collettivamente ci debba essere un cambiamento, e penso che sia ovvio”.

l'appello

Djokovic ha poi sottolineato come Sinner abbia potuto avvalersi dei migliori avvocati e dei fondi necessari per fare subito i ricorsi (costosi), a differenza degli altri colleghi: “Molti giocatori hanno avuto casi simili o uguali, più o meno gli stessi, in cui non hanno avuto lo stesso risultato, ci si deve chiedere se è un problema di fondi, se un giocatore può permettersi di pagare una notevole quantità di denaro per uno studio legale che rappresenterebbe quindi in modo migliore il suo caso , perché dobbiamo standardizzare tutto in modo che ogni giocatore, indipendentemente dalla sua classificazione o status o profilo o dalla sua ricchezza, sia in grado di ottenere lo stesso tipo di trattamento e di giustizia”.





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