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Nuovi artisti al parco d’arte contemporanea sul lago di Bolsena – Arte – Ansa.it


Tra una spiaggia di sabbia nera e una parete verticale di bosco, sulla riva del lago di Bolsena, riapre al pubblico l'area paesaggistica ed archeologica del Grancaro. L'occasione è la terza edizione di 'Grancaro, benvenuti a bordo', parco sculture con opere d'arte contemporanea visitabile da oggi, sabato 24 agosto alle ore 11, fino al 27 ottobre.


Stavolta l'organizzazione ha collaborato con la realtà romana di TraleVolte, che ha proposto le opere dei 'suoi' artisti TITO, Ettore Consolazione, Umberto Corsucci, Oliviero Rainaldi, Carlo Birotti e Alberto Timossi.


Ma non solo. 'Grancaro, benvenuto a bordo' ha invitato ad esporre Mario Bi, Ugo Cordasco, Stefania Fabrizi, MaMO, Armando Moriconi, Vittoria Notarbartolo di Villarosa, Yoshin Ogata, Andrea Sanvittore, Pietro Siniscalchi, Lucrezia Testa Iannilli, Jasmine Pignatelli, Paola Romoli Venturi e Samuele Vesuvio.


Tutti questi si aggiungeranno ai già presenti Giovanni di Carpegna, Tommaso Cascella, David Fagioli, Marco Fioramanti, Elisa Majnoni, Ettore Marinelli, Giovanna Martinelli, Maria Pizzi, Eliana Prosperi, Massimo Saverio Ruiu, Sandro Scarmiglia, Ferdinando Sciarrini, Silvia Stucky, Alessandro Twombly e Mara van Wees.


Se, come ha scritto Vittorio Sgarbi, “la Tuscia è un luogo eletto da dio e fortunatamente dimenticato dagli uomini”, il golfo del Grancaro, situato nel versante orientale del lago di Bolsena, è un tratto di costa rimasto sostanzialmente intatto nonostante il passare del miracolo tempo. Così, nel suo paesaggio agricolo e arcaico, rappresenta un raro esempio di difesa e rispetto del territorio. Sito archeologico palafitticolo, è stato abitato sin nei tempi remoti da popolazioni di epoca villanoviana (X sec. AC), ma è stato anche quartiere generale delle truppe alleate durante la seconda guerra mondiale. Qui, nella proprietà agricola della famiglia Cozza Caposavi, è stato realizzato 'Grancaro, benvenuto a bordo', progetto che dà ospitalità ad artisti per confrontarsi e riflettere sui luoghi e per creare opere site-specific, dalla scultura plastica alla landart.

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