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Vanoli: “Io lavoro e sogno. E questo Torino deve credere nelle sue idee di gioco”


L'allenatore granata: “Adesso dobbiamo avere continuità. Il prossimo mattoncino è la capacità di riuscire a risolvere un problema durante la partita”

Dal nostro inviato Mario Pagliara

24 agosto – 16:59 – TORINO

Il suo Toro ha stupito a San Siro, “anche i giocatori sono rimasti meravigliati”, e ha una voglia matta di ripetersi domani (ore 18.30) contro l'Atalanta. “Adesso voglio fare un altro passo in avanti senza snaturare le nostre idee di gioco”, racconta alla vigilia l'allenatore granata, Paolo Vanoli. Lui che, prima della notte di San Siro, chiedeva di mettere un primo mattoncino nella costruzione del nuovo percorso che interessa il mondo granata. Il bel Toro di Milano ha posto un gran bel mattoncino, e adesso? “Ora il nostro obiettivo è mettere un altro mattoncino – si riallaccia Vanoli -. A Milano abbiamo fatto qualcosa che ci deve dare fiducia, una fiducia che aumenta pensando che ci sono giocatori come Sosa, Pedersen e Adams che devono ancora entrare nella mia idea di gioco”.

la difficoltà

Dopo il Milan, quindi arriva l'Atalanta di Gasperini. “In questo momento è una delle squadre più forti e più difficili da affrontare in assoluto, a cui faccio i complimenti, – prosegue il tecnico -, guidato da un grandissimo allenatore. Io voglio un altro mattoncino, ma questo mattoncino non dipende solo dalla capacità di giocare bene al calcio. Dipende dalla capacità di riuscire a risolvere un problema durante la partita, di riuscire a uscire da una situazione difficile”. Il tecnico chiede di aggiungere nel percorso anche un pizzico di maturità. “Il mattoncino è anche capire come superare le difficoltà quando ci saranno”. I tanti temi emersi a Milano ritornano spesso: “Io sono una persona che lavora tanto e che sogna. Durante il campionato vedremo le nostre qualità e quali saranno i nostri obiettivi. Intanto questa squadra a Milano è stata una squadra – sottolinea Vanoli -. E' vero che siamo ancora dipendenti da Zapata, ma lui è un attaccante che tutte le squadre del campionato vorrebbero avere. Lazaro lo criticavano e ha fatto una grandissima prestazione, Coco non lo conoscevate e anche lui ha fatto una grandissima partita come tutta la squadra. Adesso dobbiamo avere la continuità e credere nelle idee di gioco: mi hanno insegnato che le idee possono portarti a fare qualcosa di importante e su questo io voglio battere. Mi aspetto che continuiamo a giocare da squadra e che facciamo un'altra grandissima prestazione, anche se completamente diversa da quella di Milano perché l'avversario è molto diverso”.

i nuovi

I nuovi arrivati, Sosa e Pedersen, partiranno domani dalla panchina: “Sosa sta bene, sicuramente non è ancora in condizione al 100%. È un giocatore che in questa partita ci potrà dare una mano. Se dall'inizio, poi lo vedremo….”. Su Pedersen: “L'ho visto col Feyenoord e l'ho seguito a tratti lo scorso anno col Sassuolo. Vagnati lo ha seguito tantissimo, mi fido del mio direttore sportivo: ha detto che ci può aiutare tanto ed è giusto avere fiducia nel mio direttore”. Non recupera Gineitis, “siamo quasi vicini al rientro ma domani non sarà disponibile”, per Vlasic e Schuurs ci vorrà più tempo. Prima convocazione in arrivo invece per Pellegri: “E' disponibile”.

Bellanova

Questa è stata la settimana delle cessione di Bellanova all'Atalanta. “Non c'erano le avvisaglie per la vendita di Raoul, non mi sarei aspettato questa cessione – dice Vanoli -: è successo tutto in un lampo. Io ei calciatori siamo rimasti sorpresi, ma al gruppo ho detto una cosa molto chiara: bisogna voltare pagina e non fare di questo caso un alibi. Questo non lo voglio assolutamente. Non ho voluto e non ho chiesto spiegazioni al presidente. Non sono un tipo che cerca spiegazioni: quando mi viene venduto un giocatore a mia insaputa, è inutile che io cerchi delle giustificazioni. Io non sono d'accordo su questa cessione, alzo la testa e vado avanti: credo nel mio lavoro. Ora bisogna uscirne più forti di prima”. Domani per il debutto casalingo in campionato, il tecnico parla al cuore della tifoseria: “Il tifoso ha il diritto di difendere i valori e la storia del club – dice -, ma spero che possano sostenere questa squadra. I giocatori hanno bisogno di loro”.

mercato

A sei giorni dalla chiusura del mercato, il club è attivo per individuare i calciatori giusti per completare la rosa. “Ci sono ancora sei giorni di mercato – conclude il tecnico -, spero di avere quello che ho sempre chiesto dal primo giorno. Non ho mai chiesto dei giocatori particolari né che si spendesse una certa cifra, ma sono sicuro di quello che voglio avere. Confido in questi sei giorni sull'operato del direttore sportivo, come è successo per l'ultimo acquisto (Pedersen, ndr)”.





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