Istruzione

Immissioni in ruolo e supplenze, Giovannini (Gilda): “Il caos quest'anno è maggiore rispetto al passato. Correzione continua delle graduatorie anche dopo l'inizio delle lezioni” – Orizzonte Scuola Notizie


La coordinatrice per la provincia di Latina del sindacato Gilda Unams, Patrizia Giovannini, lancia l'allarme su un inizio anno scolastico che si preannuncia particolarmente caotico.

In un'intervista a LatinaOggiGiovannini descrive uno scenario complesso, caratterizzato da una serie di procedure ancora in corso che rischiano di compromettere la stabilità del sistema scolastico.

“Il caos quest'anno è maggiore rispetto al passato,” Giovannini, “con un numero doppio di operazioni che si stanno accavallando in questi ultimi giorni di agosto”. La sindacalista cita come esempi gli incarichi di ruolo da assegnare per diverse tipologie di concorso e la necessità di riformulare i calcoli per lo scorrimento delle graduatorie del 2020.

Tra le criticità evidenziate, Giovannini menziona la questione dei titoli CLIL, con molti docenti che si sono visti decurtare punti nelle graduatorie provinciali. Inoltre, segnala problemi relativi agli errori nei punteggi e nella valutazione degli anni di servizio nelle GPS.

Giovannini esprime preoccupazione per la ristrettezza dei tempi, sottolineando come l'obiettivo di far girare l'algoritmo per l'assegnazione delle supplenze prima della fine di agosto lasci poco margine per sistemare errori e ricevere reclami. “Amministrazioni e scuole non hanno il tempo di mettere a posto il quadro delle disponibilità,” lamento.

Un altro tema caldo è quello dei titoli esteri di specializzazione sul sostegno, con la Gilda che punta il dito contro la mancanza di comunicazione tra i ministeri dell'Istruzione e dell'Università. La situazione ha generato numerosi ricorsi e malcontento tra i docenti.

Giovannini conclude con una previsione poco rassicurante: “Lo scenario sarà una correzione continua fin dal primo giorno delle pubblicazioni definitive delle graduatorie e delle assegnazioni, probabilmente anche nei primi giorni di lezione”. Questo, avverte, potrebbe minare la stabilità emotiva dei docenti e la tranquillità degli studenti.



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