Florovivaismo, record per l’export e fatturato oltre 3,14 miliardi
Toscana, Liguria e Sicilia sono le tre regioni che guidano la classifica per quel che riguarda la produzione florovivaistica italiana, che nel complesso resiste alla crisi e si mantiene su livelli di fatturato stabili nel 2023, anche grazie a un export solido che rappresenta il 5, 2% di piante e fiori esportati nel mondo.
Sono oltre 45mila gli ettari di terreno dedicato al florovivaismo in Italia da circa 17mila imprese del settore. Le realtà produttive si concentrano soprattutto in 4 regioni: Toscana e Lombardiadove sono presenti le principali attività vivaistiche ornamentali arbustive e forestali; Liguriache ha il primato delle aziende che coltivano fiori in piena aria; Campaniadove le imprese sono soprattutto specializzate nella coltivazione di fiori in coltura protetta.
È la carta di identità del settore resa nota in occasione della presentazione di La mia pianta e il giardinola fiera internazionale leader del verde professionale (florovivaismo, garden, paesaggio, verde sportivo).
La produzione, dicono gli organizzatori, «nonostante un meteo sfavorevole e gli alti costi sostenuti, nel 2023 ha mantenuto i livelli record dell'anno precedente: 3 miliardi e 145 milioni di euro il valore alla produzione (il 4,7% delle produzioni agricole italiane)e un export ai vertici internazionali». E il settore potrà crescere con le novità della legge delega da poco approvata.
La bilancia commerciale del comparto si conferma infatti in campo positivo con un avanzo stimato a oggi di 315 milioni di euro. Secondo le stime fornite dagli organizzatori della fiera, l'Italia si conferma seconda esportatrice europea e terza mondiale con oltre 1 miliardo e 200 milioni di prodotti vegetali (valore alla produzione), pari al 5,2% dell'export mondiale (stabile sul 2022)dominato dai Paesi Bassi (48,2% dell'export planetario, con un calo dell'1% del valore sul 2022).
